Welfare: serve un nuovo sistema adatto alle persone
Una spinta al cambiamento verso un nuovo sistema di welfare. Un sistema che sia non solo protettivo, ma soprattutto inclusivo. E’ quello che ANMIC e tutte le associazioni del Terzo settore vogliono imprimere, e che chiede anche l’Europa. A spiegarlo è il prof. Nazaro Pagano, presidente nazionale di ANMIC e FAND nella nuova puntata di ANMIC Informa, in onda su Radio ANMIC 24.
La convenzione ONU
Ricordiamo che la Convenzione ONU sui diritti delle Persone con disabilità, ratificata con legge 18/2009, prevede non solo il coinvolgimento dei diretti interessati nelle decisioni che li riguardano, ma la considerazione della disabilità in ogni politica che riguardi tutti i cittadini.
“Nonostante siano già in atto processi di progressivo miglioramento, l’attuale sistema di welfare risulta frammentato”- dichiara il Prof. Pagano. “E soprattutto non è in grado di offrire certezze e garantire la presa in carico tempestiva, globale e continuativa dei più fragili. O delle persone che si trovano in una situazione di marginalità o a rischio di esclusione sociale.”
Perché le persone con disabilità continuano a incontrare ostacoli nella loro partecipazione nella società. La crisi pandemica, poi, ha messo a dura prova il sistema di protezione sociale.
“Un sistema che non è ancora in grado di promuovere quella coesione sociale e quella resilienza che sono emerse con forza in questi ultimi anni di pandemia come elementi imprescindibili per superare disuguaglianze, contrastare le forme di povertà, emarginazione ed emergenze sanitarie”
Le criticità del sistema attuale
L’attuale sistema di welfare è ancora fortemente incentrato sulla protezione della persona, più che sulla sua inclusione sociale. Nonostante ciò, non riesce a proteggere tutti, perché ci sono larghe fasce di cittadini che continuano ad essere esclusi. “Il cambiamento – ragiona il prof. Pagano – deve partire dalla piena consapevolezza delle vecchie e delle nuove criticità dell’attuale sistema. Ma anche valorizzare le buone prassi che, soprattutto in quest’ultimo periodo, tante associazioni del Terzo settore sono state in grado di esprimere, anche in una situazione di massima emergenza.”
Verso un nuovo sistema di welfare
Un primo aspetto di particolare importanza è rappresentato dalla esigenza di sviluppare un sistema socio sanitario integrato, esteso su tutto il territorio nazionale, generalizzato nei vari ambiti, che garantisca appropriatezza, persistenza e continuità nel tempo. Un sistema legato ai LEA, i Livelli essenziali di assistenza e ai LEP, i Livelli Essenziali nelle Prestazioni, così come alla dimensione culturale, sportiva ed educativa.
“Sarà fondamentale l’attenzione con cui, nell’indicare gli obiettivi e distribuire le risorse a livello centrale così come a livello regionale, saranno declinati i criteri di attuazione e saranno quindi fornite le indicazioni operative.” Spiega il presidente dell’ANMIC. Questo perché i soggetti pubblici che devono darne concreta attuazione sul territorio, non possono avere incertezze organizzative, operative o risorse insufficienti. O dare interpretazioni attuative diversificate e ritardare gli interventi.
Rivedere il sistema di governance
A tal fine si rende necessario rivedere l’intero sistema di governance, e le connessioni tra i vari soggetti deputati a garantire un welfare efficace in termini di sussidiarietà orizzontale e verticale, come previsto dalla carta costituzionale. E che siano in grado di incidere in modo significativo nella vita materiale anche in termini di qualità dei servizi e degli interventi.
“Occorre riallineare i rapporti tra i vari ambiti che compongono il variegato sistema del welfare. Cominciando col rendere stabili e continuative le interazioni tra il sanitario e il sociale. Individuando un modello di governante che coinvolga sia il livello statale che quello regionale e locale. E che veda attivamente coinvolto il Terzo settore. Occorre fare in modo che le interazioni tra il sistema pubblico ed il Terzo settore diventino permanenti, diffuse e non episodiche.”
In ultimo, appare necessario basare la programmazione su un approccio volto a sostenere e valorizzare in chiave di empowerment le risorse delle persone che vengono prese in carico.
L’impegno di ANMIC per un nuovo sistema di welfare
“Un sistema solido, capace di promuovere sul territorio la partecipazione delle reti di cittadinanza, coniugando welfare e sviluppo della democrazia. Un sistema che poggi su basi fondamentali per la vita civile di una nazione: equità, pari opportunità, accessibilità e contrasto a tutti i tipi di disuguaglianza. Su questo sistema lavoreremo con tutte le nostre energie, soprattutto in questa fase delicata. Ecco perché insieme a tutto il Terzo settore – conclude il prof. Pagano – promuoveremo un welfare che sia inclusivo e non solo protettivo, che integri tutte le fasce di cittadini che vivono in una situazione di maggiore fragilità”