Stadio San Siro vietato alle Persone con difficoltà motoria?

Lo stadio San Siro di Milano avrebbe vietato l’ingresso ad alcuni tifosi disabili con le stampelle. L’ufficio nazionale antidiscriminazione ANMIC ha raccolto le denunce e ha inviato una lettera ad AC Milan, FC Inter e alla Lega calcio di serie A.

La vicenda dello stadio vietato ai disabili in stampelle

L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione ANMIC ha ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini con disabilità bloccati all’ingresso dello stadio San Siro. Pur con regolare biglietto di ingresso, le persone con disabilità in questione non hanno potuto accedere con le stampelle all’interno dello stadio San Siro di Milano, per seguire le partite di Inter e Milan.

Il regolamento dello stadio

Il regolamento d’uso dello stadio, in vigore dal 17 Agosto 2021, prevede il divieto di “introdurre, senza il preventivo assenso degli stewards addetti al filtraggio, cinture con fibbie metalliche di rilevanti dimensioni, ombrelli, stampelle ed altri accessori od ausili; gli stewards, in presenza di elementi che facciano fondatamente ritenere possibile la destinazione ad usi impropri di tali oggetti e strumenti potranno denegare l’assenso”.
“Dalle segnalazioni ricevute – si legge nella lettera inviata dall’Ufficio nazionale Antidiscriminazione ANMIC – abbiamo constatato che l’accesso è rimesso alla discrezionalità degli stewards. Questi il più delle volte, negano l’ingresso alle persone che utilizzano le stampelle per camminare autonomamente”.

Il racconto di un disabile che ha dovuto riconsegnare le sue stampelle ad uno steward

“Un nostro associato – si legge ancora nella lettera dell’Ufficio nazionale Antidiscriminazione ANMIC – una volta accompagnato al suo posto all’interno dello stadio, ha dovuto consegnare le stampelle agli addetti alla sicurezza. Le ha ricevute nuovamente solo alla fine della partita per uscire dall’impianto. In riferimento a tale circostanza riteniamo che sia venuto meno il diritto all’autodeterminazione dell’individuo. Lo spettatore in questione è stato privato della possibilità di deambulare anche solo per recarsi alla toilette o al bar. Si è resa evidente una problematica di sicurezza ed ordine pubblico. Il soggetto, in mancanza delle stampelle, non avrebbe avuto la possibilità di accedere alle vie di fuga in caso di pericolo o necessità”.

Cosa accade negli altri stadi italiani

Altri regolamenti in uso presso altri stadi italiani come lo stadio “Renato Dall’Ara di Bologna” o lo stadio “Diego Armando Maradona” di Napoli sono stati soggetti a deroghe e/o integrazioni. Questo al fine di garantire la fruizione degli eventi sportivi ai cittadini disabili che hanno necessità delle stampelle per deambulare.

Le conclusioni dell’Ufficio Antidiscriminazione ANMIC sullo stadio vietato ai disabili

“Siamo certamente consapevoli delle esigenze di ordine pubblico e di sicurezza. Riteniamo però questa prassi discriminatoria nei confronti di persone con disabilità e non solo. Parliamo anche di poliomielitici, infortunati, etc, che possono deambulare esclusivamente con stampelle. Gli stessi pur pagando regolare biglietto dovrebbero avere il diritto, come tutti, di accedere all’interno dello stadio. Riteniamo infatti che in tal modo si configuri una violazione della Convenzione ONU del 2006 sui diritti delle persone con disabilità. Oltre a prevedere tra i principi generali “la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società”, all’art 30 n. 5 lettera C recita: “al fine di consentire alle persone con disabilità di partecipare su base di uguaglianza con gli altri alle attività ricreative, agli svaghi e allo sport, gli Stati Parti adottano misure adeguate a garantire che le persone con disabilità abbiano accesso a luoghi che ospitano attività sportive, ricreative e turistiche”.

La richiesta di ANMIC

“Per conciliare le esigenze di ordine pubblico e sicurezza con i diritti di accessibilità dei cittadini disabili, l’Ufficio Antidiscriminazione ANMIC chiede che venga consentito l’accesso con ausili all’interno dello stadio alle persone con disabilità motoria ridotta, eventualmente previa presentazione di idonea certificazione”.