Smart Working per le persone con figli con disabilità e per i Caregiver

I lavoratori con figli con disabilità potranno usufruire dello smart working senza nessun limite di età.

Lo ha comunicato nei giorni scorsi il ministro per le Disabilità Erika Stefani. Lo stesso ministro, in una nota, ha anche chiarito che ai caregivers, si riconosce ora la stessa priorità dei lavoratori con figli con disabilità così come riporta l’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

Siamo soddisfatti. Finalmente si è posta più attenzione e fatto un chiarimento normativo utile a tutelare i diritti di chi lavora prendendosi cura di persone con disabilità” – ha detto la ministra Erika Stefani.

Il decreto del Governo Draghi su lavoro e smart working per i genitori

Il Governo con due decreti legislativi ha disciplinato il diritto all’informazione sugli elementi essenziali del rapporto di lavoro e sulle condizioni. Ha inoltre migliorato la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata per i genitori.

Le novità riguardano due canali paralleli. Il primo è la concessione del lavoro agile (o smart working) per genitori di figli fino a 12 anni e caregivers. Il secondo l’ampliamento dei congedi.

L’idea è quella di salvaguardare i genitori con figli fino a 12 anni o con disabilità. Infatti – si legge nel decreto – i datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile sono tenuti in ogni caso a riconoscere priorità alle richieste formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli fino a dodici anni di età. O senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità. La stessa priorità nell’accesso allo smart working è riconosciuta ai caregiver.

Il congedo parentale arriva sino ai 12 anni di età

Il nuovo congedo parentale previsto dal decreto del Governo, passa da un limite di sei a 12 anni di età del figlio (sempre indennizzato al 30%) mentre aumentano da sei a nove i mesi per i quali si ha diritto all’indennizzo sui 10 complessivi (11 se il padre chiede l’astensione facoltativa per almeno 5 mesi). 11 mesi anche per un genitore solo e 10 giorni di congedo obbligatorio per il padre. il nuovo congedo parentale prevede anche il diritto a ferie e tredicesima.

Se il datore di lavoro si oppone alla richiesta di smart working per figli con disabilità

Il genitore può quindi richiedere al suo datore di lavoro lo smart working per figli con disabilità.

Il rifiuto, l’opposizione o l’ostacolo alla richiesta di smart working è punito con la sanzione amministrativa da 516 a 2.582 euro. Inoltre il lavoratore che chiede di far valere i suoi diritti non può essere licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro. Qualunque misura adottata in violazione del precedente periodo è da considerarsi ritorsiva o discriminatoria e, pertanto, nulla.

Cosa prevedeva la legge prima della modifica dello smart working per figli con disabilità

Nel vecchio provvedimento che autorizzava lo smart working, la soglia era al quattoedicesimo anno di età e al sedicesimo anno di età, ma era previsto un limite. Questo riguardava la tipologia di lavoro. Per l’autorizzazione era infatti necessario che l’attività lavorativa potesse essere svolta da remoto. Inoltre la richiesta di smart working poteva essere fatta soltanto da un genitore, anche nel caso in cui uno dei due percepisse l’indennità di disoccupazione.

La soddisfazione di ANMIC per il risultato raggiunto nella concessione dello smart working per i genitori di figli con disabilità

“Siamo molto soddisfatti per questo nuovo traguardo raggiunto nella concessione dello smart working per i lavoratori che abbiano figli con disabilità. Sappiamo cosa significa coniugare lavoro e vita quotidiana soprattutto in presenza di uno o più figli che presentino una disabilità. Questa nuova norma riconosce finalmente i sacrifici di questi genitori e permette loro di poter meglio organizzare la loro giornata in funzione anche della cura di cui questi bambini o ragazzi hanno bisogno. Non solo. Aver assimilato i genitori di figli con disabilità ai caregiver va nella giusta direzione. Ora auspichiamo che i principi generali che discipilnano questa figura trovino finalmente la giusta collocazione normativa”. Lo ha detto il prof.Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC commentando il decreto del Governo sullo smart working.

L’assegno unico per i genitori con figli disabili

Dal 1° marzo è cambiata l’assegnazione dei contributi per i figli a carico.

Il Decreto Legislativo del 29 dicembre 2021 numero 230 ha riconosciuto, previa domanda da compilare sul sito dell’INPS, l’assegno unico universale per figli a carico, secondo un importo mensile parametrato all’ISEE.

Sono inoltre riconosciute una serie di maggiorazioni, in particolare dirette ai genitori di figli con disabilità, i quali potranno peraltro beneficiare dell’assegno senza alcun limite di età. Se il figlio è minorenne viene aggiunta una maggiorazione dell’assegno il cui importo sarà calcolato in base al grado di disabilità mentre per i maggiorenni o quelli che hanno da 21 anni in su si ha una cifra fissa o modulata in base all’ISEE.