“Siamo tutti legati”, grande partecipazione alla presentazione del libro
Grande partecipazione alla presentazione del libro “Siamo tutti legati” che si è svolta in diretta sulla pagina facebook dell’ANMIC Pisa venerdì pomeriggio. A presentare l’autrice Sondra Cerrai, e a moderare gli interventi di tutti gli altri ospiti, alcuni collegati in streaming altri presenti nella sede di ANMIC, è stata l’avv. Annalisa Cecchetti Presidente dell’ANMIC di Pisa e Vice-Presidente Nazionale ANMIC.
Gli interventi
L’evento si è aperto con i saluti istituzionali di Gianna Gambaccini assessore alle Politiche sociali e a sostegno della famiglia del Comune di Pisa nonché presidente della Società della Salute. La Gambaccini ha esaltato il ruolo di ANMIC all’interno del tessuto sociale cittadino e l’impegno messo in campo per le persone con disabilità e le loro famiglie. Ha inoltre ringraziato Sondra Cerrai per essere riuscita con il suo libro a raccontare quello che accade quando un figlio deve convivere con delle disabilità importanti come Mattia.
Sandra Munno assessore alle Politiche socio educative e scolastiche del comune di Pisa ha spiegato: “Ringrazio l’autrice per averci mostrato quello che accade in queste situazioni, dall’interno. Questo libro è una occasione preziosa per noi amministratori. Grazie per averci permesso di conoscere e di imparare”.
Paola Caterini, insegnante di sostegno e esperta di pedagogia ha inoltre portato le sue testimonianze sul campo in situazioni difficile da gestire come quella dell’autismo a scuola.
Per il dott. Corrado Rossi psichiatra già direttore del Dipartimento Salute Mentale Azienda USL n. 5 Pisa: “L’autismo è una patologia complessa. Oggi siamo in una fase di evoluzione nella sua conoscenza ma manca la formazione dei medici specialisti. Senza risorse umane e strutturali però poco si può fare”.
“Si tratta di storie private e personali che però possono riguardare tanti – ha detto l’avv. Annalisa Cecchetti Presidente dell’ANMIC di Pisa e Vice-Presidente Nazionale ANMIC – introducendo l’autrice di “Siamo tutti legati” Sondra Cerrai – grazie alle sue parole conosciamo il percorso di vita di Mattia. I suoi sacrifici e quelli della sua famiglia, ne comprendiamo le angosce e nell’ultima parte anche i maltrattamenti e la richiesta di giustizia”.
La storia di Mattia dalla nascita alla sua scomparsa prematura
Mattia e Nicolò sono due gemelli. Alla nascita Nicolò presenta delle malformazioni cardiache importanti e inizia un calvario fatto di diverse operazioni salva vita. Nel frattempo Mattia non sembra mostrare problemi sino a circa due anni quando la mamma inizia a notare comportamenti strani e a 7 anni quando i disturbi dell’autismo iniziano a mostrarsi sino alla vera e propria diagnosi clinica che arriva solo a 10 anni. Da quel momento la strada è tutta in salita per la sua famiglia, la scuola, il tempo libero, i centri diurni, le crisi, i maltrattamenti, le difficoltà nell’alimentazione che lo portano poi al soffocamento a casa una sera durante la cena. Mattia infatti muore il 27 marzo 2018. Da allora due le vicende giudiziarie in tribunale, un primo processo per maltrattamenti e ora uno per la sua morte che si celebra in questi giorni. Oggi la sa storia rivive attraverso il libro scritto da sua madre e pubblicato da Porto Seguo.
Siamo tutti legati: Le parole dell’autrice Sondra Cerrai
“Il titolo – spiega l’autrice del libro – riprende una frase che Mattia diceva sempre e che oggi è anche impressa sulla sua lapide. Siamo tutti legati perchè quando un figlio è affetto da una patologia così grave, tutta la famiglia è coinvolta ed è legata nel bene e nel male. Non solo, tutte le famiglie che vivono queste problematiche si scoprono legate tra loro. Come è successo a me quando ho pubblicato il libro. In tanti mi hanno scritto e continuano a scrivermi perchè si riconoscono nelle nostre vicende. Mattia ha vissuto dei bei momenti legati alla socialità come a scuola soprattutto alle elementari e medie. Molti insegnanti li ricordo con affetto. Ma ha anche subito molto come racconto nel libro soprattutto nell’ultimo periodo quando a causa delle sue crisi era sedato e volte anche legato. Oggi mi senti di dire ai genitori di lottare sempre e alle istituzioni di non abbandonarli”.