Scuola, cosa fare in caso di evacuazione degli alunni con disabilità
In caso di pericolo a scuola, è necessario avere un piano di evacuazione degli alunni, questo però diventa ancora più importante in caso di presenza di alunni con disabilità.
In una situazione di pericolo come un incendio, presenza di fumo, scossa di terremoto, allagamento, un disabile con problemi motori può trovare ostacoli ad uscire dall’edificio. Un disabile cognitivo può presentare un atteggiamento di non collaborazione con coloro che dovrebbero soccorrerlo e quindi rallentare o bloccare l’evacuazione.
Il prof.Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC ha parlato dell’evacuazione degli alunni con disabilità nell’ultima trasmissione di ANMIC Informa andata in onda su Radio Anmic24.
“La scuola dovrebbe essere, dopo la propria abitazione – spiega il prof.Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC – il posto più sicuro per una bambina o bambino. Per questo in caso di pericolo, occorre aver ben presente cosa fare. Un buon piano di evacuazione degli alunni con disabilità è quindi fondamentale non solo per gli alunni con difficoltà (siano esse sensoriali o motorie) ma per tutta la scuola”.
Gli ostacoli nelle aule e nei corridoi degli istituti scolastici
“Quante volte – prosegue il prof.Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC – abbiamo visto che nelle aule e nei corridoi sono presenti ostacoli come armadietti o altri arredi. Si tratta di problemi gestibili in momenti ordinari che diventano delle vere e proprie barriere in caso di fuga. Per questo ogni istituto scolastico deve essee pronto a fronteggiare ogni tipo di emergenza. Come? Dotandosi per tempo di un piano di evacuazione degli alunni con disabilità”.
La normativa che riguarda il piano di evacuazione degli alunni con disabilità
L’Italia, con la Legge 18/2009, ha ratificato e resa esecutiva la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 2006. Con questo provvedimento nasce l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità di cui ANMIC fa parte.
Esiste inoltre il protocollo n°. 4274/09 che stabilisce le linee guida ministeriali in caso di presenza di alunni con disabilità.
Pianificare l’emergenza
La prima cosa da fare è quella della pianificazione. Occorre analizzare l’ambiente scolastico evidenziando le difficoltà oggettive che la struttura dell’edificio può creare per disabili di carattere motorio e anche per quelli di carattere cognitivo.
Elementi da considerare sono la presenza di scale, la disposizione degli arredi o altri elementi che possano impedire un agevole movimento degli utenti,
la presenza di passaggi di larghezza inadeguata. Tutto deve essere rimosso.
Cosa deve fare il soccorritore in caso di evacuazione di un alunno con disabilità motoria
Il soccorritore deve: avere una mappatura dello spazio in cui il disabile si trova. Conoscere i percorsi di evacuazione. Valutare il grado di collaborazione che la persona con disabilità può fornire nel momento del pericolo. Deve quindi prestare la massima attenzione alla persona con disabilità assistendola nel percorrere la via d’esodo, aiutandola a superare eventuali ostacoli presenti come ad esempio l’apertura delle porte. Seguire i percorsi d’esodo per raggiungere lo spazio “calmo” o il punto di raccolta all’aperto.
Movimentazione di una persona con disabilità in caso di fuga
Per la movimentazione di una persona con disabilità si possono considerare i seguenti passaggi:
- individuare le persone con disabilità che possono collaborare o meno
- l’addetto all’evacuazione deve posizionare le mani in punti di presa specifici per consentire il trasferimento della persona con disabilità
- i soccorritori devono interpretare le necessità della persona da affiancare ed offrire la collaborazione necessaria
- gli addetti devono applicare le corrette tecniche di trasporto ed assistenza in funzione delle circostanze riscontrate
Le tecniche di trasporto nel caso di un solo operatore
Nel cui ci sia un solo operatore disponibile al soccorso occorre:
- Tenere in considerazione che il disabile deve pesare molto meno di chi lo trasporta
- Chiedere al trasportato di collaborare facendogli mettere un braccio attorno al collo in modo da alleggerire il peso sopportato dalle braccia.
Se ci sono due o più operatori
In questo caso il comportamento da seguire è il seguente:
- Posizionarsi ai lati del disabile, afferrarne le braccia e, se possibile, avvolgerle attorno alle spalle
- Afferrare l’avambraccio del partner, unire le braccia sotto le ginocchia del disabile e impugnare il polso del partner
Gli operatori devono flettersi avvicinandosi molto al disabile e coordinarsi contando fino a tre. Con questa tecnica gli operatori possono agevolmente sollevare e trasportare una persona il cui peso è lo stesso o addirittura superiore a quello di un singolo trasportatore.
Questa tecnica è sconsigliata in caso di persona non collaborante o priva di controllo del capo.
Se il disabile da trasportare è in carrozzina?
In presenza di due soccorritori occorre: un operatore da dietro che afferra le impugnature di spinta della carrozzina e la inclina di 45° fino a bilanciarla. L’altro afferra la parte anteriore del telaio, si coordina ai movimenti del collega cercando di non sollevarla eccessivamente per non sovraccaricare l’operatore dietro.
I corsi di evacuazione degli alunni con disabilità organizzati da ANMIC
“E’ importante e auspicabile che tutte le scuole d’Italia siano in possesso di un piano di evacuazione degli alunni con disabilità – conclude il prof. Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC – per questo stiamo pensando di organizzare dei corsi specifici da fare con i nostri esperti. I corsi saranno gratuiti ed erogati a tutti gli istituti scolastici che ne faranno richiesta. E’ importante per non mettere a repentaglio la vita dei nostri ragazzi”.