Serve subito una riforma completa del sistema pensionistico per le persone con disabilità
Dopo la sentenza della Consulta, è necessario accelerare. Si tratta di una piccola vittoria per il presidente ANMIC Nazaro Pagano che afferma: “È il momento di una riforma completa del sistema pensionistico invalidi”.
La sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni di invalidità non intacca l’articolo 12 della legge 118 del 1971 né la legge 448/2001, ma specifica due aspetti. Da una parte estende la platea degli invalidi totali che hanno diritto, inglobando tutti quelli che hanno compiuto i 18 anni. Dall’altra stabilisce l’incremento della erogazione fino a 516 euro mensili, quota prevista per la pensione sociale.
Il presidente nazionale di ANMIC Nazaro Pagano torna su una questione attualissima per la quale sono state moltissime le richieste alle 104 sedi provinciali da parte degli iscritti e di tutti gli altri cittadini invalidi.
La situazione attuale della futura riforma
Le nostre risorse umane sono a disposizione di tutti anche per le simulazioni a seconda dei casi. Come già detto, l’aumento avverrà secondo tetti reddituali stabiliti e verrà calcolato in base a parametri precisi. Per stabilire l’incremento dovuto, saranno considerate le entrate del nucleo familiare a seconda del numero dei componenti.
Sono già in corso i contatti con governo e opposizioni in modo da garantire la giusta considerazione anche per tutte le persone con invalidità parziale.

La soddisfazione dell’ANMIC sta nell’aver finalmente avuto giustizia dalla Consulta su contenuti presenti già nella proposta di legge del 2008 presentata dopo una petizione popolare con la raccolta di oltre 400mila firme.
Non si tratta di cantare vittoria o di accettare una sconfitta. Noto da una parte delusione e dall’altra del facile entusiasmo. L’aumento delle pensioni è semplicemente una piccola conquista, l’inizio di un percorso che deve assolutamente portare riforma del sistema pensionistico riguardante le persone con disabilità. Sin da settembre bisogna accelerare per questo. Come associazione, rappresentante per legge di tutti i disabili, abbiamo già avviato i contatti con il Governo e con le forze politiche di maggioranza e di opposizione per arrivare a una riforma completa che porti a considerare anche quella fetta di persone disabili con invalidità parziale.