Questionario ai caregiver familiari? Ecco di cosa ci vergogniamo Noi
“E’ un offesa parlare di disagio o vergogna nei confronti dei caregiver familiari? Certamente sì, ma un’altra vergogna è una legge bloccata da anni e ancora non approvata”.
Ha parlato del questionario dei caregiver familiari e della legge 205 del 2018, il prof. Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC durante la trasmissione ANMIC Informa andata in onda oggi venerdì 01 luglio su radio ANMIC24.
Il questionario ai caregiver del Comune di Nettuno
Il Presidente di ANMIC ha commentato il fatto di cronaca di questi giorni che ha coinvolto il comune di Nettuno che ha inviato alle famiglie dei disabili gravissimi un questionario per poter accedere ai fondi destinati ai caregiver.
Il questionario si chiama “Caregiver burden inventory”, una sorta di inventario dello stress da parte di chi si prende cura di un familiare con disabilità grave. Secondo il Comune di Nettuno e poi di Roma doveva essere uno strumento di valutazione del carico assistenziale, in grado di analizzarne l’aspetto multidimensionale.
Il commento del presidente Pagano al questionario ai caregiver
“La rilevazione tramite il questionario ai caregiver, era rivolta allo stress dei congiunti che si prendono cura dei familiari con grave disabilità. Si tratta – spiega il prof.Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC – di una tipologia di rilevazione che comunque noi contestiamo, chiamata CBI, Caregiver burden inventory, e cioè stima del carico del caregiver. Già utilizzato in diverse circostanze sebbene con un linguaggio diverso. Questo tipo di rilevazione ha una scala di autovalutazione che risale agli anni ’90 adottata soprattuto negli Usa. Poi è stata anche ripresa da qualche comune italiano in occasione del riparto del primo fondo dei caregiver familiari stabilito con la legge 205 del 2018. Il fondo era nato per legiferare sulla materia poi però in assenza di una legge nazionale è stato ripartito tra le regioni, alcune hanno utilizzato il CBI”.
La gravità sta nella dimenticanza della legge
“Il problema – prosegue il prof.Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC – non è l’indignazione sebbene riporta dei termini errati ed un linguaggio che offende il caregiver familiare. La gravità della questione è che tutti abbiamo dimenticato la legge sui caregiver familiari. Una legge su cui non si è più legiferato. La federazione e le associazioni dopo la pubblicazione del questionario ai caregiver familiari con quelle domande vergognose, sono subito insorte. Oggi se dobbiamo parlare di indignazione dobbiamo indignarci anche perchè la legge è ancora nel cassetto. Il ruolo del caregiver familiare non è ancora riconosciuto legalmente”.
L’appello di ANMIC
“Purtroppo – conclude il prof.Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC – come associazione dobbiamo trasmettere l’amarezza di chi si sente dimenticato, disilluso e allo stremo delle forze. Di chi con grande amore dedica la sua vita al proprio congiunto. Cosa possiamo fare? Dobbiamo organizzare la loro quotidianità con progetti per il futuro. Continueremo la nostra battaglia affinchè questa legge trovi la sua realizzazione e ci sia un effettivo riconoscimento per questa figura fondamentale nella vita delle persone con disabilità”.