Prato, percorsi di cura riservati ai disabili: svolta in ospedale dopo le proteste

Prato, i percorsi di cura riservati ai disabili sono una realtà. Finalmente si è concluso il l’iter avviato da tempo per portare la necessaria innovazione nell’ospedale Santo Stefano.

Si è arrivati, quindi, a chiudere con successo un percorso avviato da tempo, per portare la necessaria innovazione all’interno dell’ospedale Santo Stefano. L’Asl Toscana Centro, ha dichiarato che: “Ora riusciremo a dare risposte efficaci ai singoli bisogni assistenziali e terapeutici”.

Si è trattato di una battaglia quotidiana per tante famiglie con figli o parenti disabili, per assicurarsi cure e percorsi di cura adeguati. Al pari di tutti gli altri cittadini. Un battaglia intrapresa a fianco di coloro che necessitano di percorsi assistenziali dedicati a chi ha bisogni speciali, i cosiddetti “Pass”. Da pochi giorni, la novità. L’ ospedale Santo Stefano, ha attivato un percorso atto a garantire servizi sanitari riservati a quei cittadini per i quali anche una semplice visita dal dentista può diventare difficile a causa delle disabilità con cui convivono.

A Prato i percorsi di cura riservati ai disabili

Quando si parla di di percorsi di cura, ci si riferisce a un percorso diagnostico-terapeutico facilitato e protetto. Ovviamente è dedicato alle persone disabili gravi con ritardo mentale e deficit comunicativi, sia in regime di urgenza che di elezione.

Il Progetto ha l’obiettivo di rafforzare, innovare e coordinare le politiche a favore delle persone disabili, per assicurare a ciascuno pari opportunità di realizzazione personale e garantire elevanti standard di qualità della vita.

C’è voluto un anno di tempo perché l’iter venisse messo a punto anche a Prato. Dopo numerose sollecitazioni da parte delle famiglie e le ripetute segnalazioni approdate anche sulle pagine di alcuni quotidiani locali, la novità. A giugno 2021, infatti, era stata raccontata l’odissea di un trentenne autistico. Lui e la sua famiglia per due emergenze diverse, una di carattere odontoiatrico e l’altra di carattere gastrointestinale, hanno avuto diversi problemi.

In quel caso non c’era nessuna cura per il giovane dopo la sospensione dell’ambulatorio dentistico per disabili e l’impossibilità di eseguire una colonscopia in narcosi. Fino alle recenti polemiche sollevate dal coordinamento delle famiglie e delle associazioni pratesi sulla mancanza dell’indispensabile strumento di presa in carico sanitaria di persone fragili e con gravi disabilità e sulla istituzione del Garante per la disabilità. Il 15 marzo scorso il coordinamento aveva inviato una email ai rappresentanti dei Comuni che fanno parte della Società della Salute. La risposta, a quanto pare, è arrivata oggi, con questa importante novità.

La svolta all’ospedale Santo Stefano di Prato

Uno scatto di civiltà, quindi, che ci concretizza nell’erogazione dei servizi sanitaria, dopo un lungo e complesso lavoro che ha coinvolto la direzione sanitaria ospedaliera. A quanto pare, infatti, è bastato fare un minimo sforzo. E, come hanno dichiarato all’Asl Toscana Centro, è bastato seguire:

un modello organizzativo e assistenziale che ha l’obiettivo di rendere più facile l’accesso ai servizi sanitari e offrire una risposta personalizzata ai bisogni assistenziali e diagnostico-terapeuti per chi ha un bisogno di assistenza speciale.”