giovedì, Settembre 21, 2023
AGEVOLAZIONIANMIC - INFORMA

PENSIONI DI INVALIDITÀ. L’ANMIC ESULTA: LA CONSULTA CONFERMA QUELLO CHE DICEVAMO DAL 2008. GRAZIE A CHI HA CREDUTO NELLA NOSTRA BATTAGLIA

Il presidente nazionale prof Nazaro Pagano commenta la sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito l’adeguamento alle pensioni sociali: “Vinta una battaglia cominciata dodici anni fa. Voglio ricordare tutti i dirigenti e gli iscritti, alcuni dei quali non ci sono più, che da tempo aspettavano di raggiungere questo obiettivo di civiltà e giustizia”

NON SONO SUFFICIENTI A GARANTIRE I MEZZI NECESSARI PER VIVERE. I 285,66 EURO MENSILI PREVISTI PER LE PERSONE TOTALMENTE INABILI AL LAVORO

La Consulta ha sentenziato: i 285,66 euro mensili previsti dalla legge per le persone totalmente inabili al lavoro per effetto di  gravi disabilità, non sono sufficienti garantire i «mezzi necessari per vivere». Il cosiddetto «incremento al milione» (pari a 516,46 euro) da tempo riconosciuto, per vari trattamenti pensionistici, dall’articolo 38 della legge n. 448 del 2011, deve essere quindi assicurato agli invalidi civili totali, di cui parla l’articolo 12, primo comma, della legge 118 del 1971, senza attendere il raggiungimento del sessantesimo anno di età, attualmente previsto dalla normativa.

DISABILI: ARRIVA L’AUMENTO DELLE PENSIONI
ANMIC: CI ABBIAMO CREDUTO SIN DAL 2008.

Questo incremento dovrà d’ora in poi essere erogato a tutti gli invalidi civili totali che abbiano compiuto i 18 anni e che non godano, in particolare, di redditi su base annua pari o superiori a 6.713,98 euro. 

La pronuncia della Corte Costituzionale non avrà effetto retroattivo e dovrà applicarsi soltanto per il futuro, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta Ufficiale. Resta ferma la possibilità per il legislatore di rimodulare la disciplina delle misure assistenziali vigenti, purché idonee a garantire agli invalidi civili totali l’effettività dei diritti loro riconosciuti dalla Costituzione. Il caso che ha dato origine alla decisione riguarda una persona affetta da tetraplegia spastica neonatale, incapace di svolgere i più elementari atti quotidiani della vita e di comunicare con l’esterno. La Consulta ha accolto l’impostazione della Corte d’Appello di Torino, che aveva sollevato una questione di legittimità costituzionale, riconoscendo la violazione del diritto riconosciuto dall’articolo 38 della Costituzione, secondo cui «ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale». 

LA CORTE COSTITUZIONALE HA FATTO QUEL CHE LA POLITICA NON È STATA IN GRADO DI FARE PER MOLTO TEMPO

L’ANMIC, a dodici anni dalla petizione popolare del 2008 per una proposta di legge sull’aumento delle pensioni, finalmente può esultare.

È una grande soddisfazione – afferma con commozione il presidente nazionale prof Nazaro Pagano – per chi si è battuto senza sosta per questo obiettivo di civiltà e giustizia. Mi piace ricordare i dirigenti e gli iscritti, alcuni dei quali ora non ci sono più, che si sono prodigati con forza.

“Dodici anni fa raccogliemmo più di 400mila firme, ma non bastò per smuovere il Parlamento, alle prese con meri motivi economici. Adesso la Corte Costituzionale ha fatto ciò che la politica non è stata in grado di fare per molto tempo, sebbene, e questo è un piccolo rammarico, manchi la retroattività dell’erogazione. Ora attendiamo la pubblicazione integrale della sentenza per fare ulteriori valutazioni. Naturalmente il Governo, così come evidenziato durante gli Stati Generali, ha ora un motivo in più per intervenire. Di nuovo grazie – conclude Pagano – a tutti coloro i quali si sono spesi per vincere questa battaglia”.