mercoledì, Ottobre 4, 2023
ANTIDISCRIMINAZIONE

Numeri importanti e nuovi servizi per l’Ufficio Antidiscriminazione dell’ANMIC

Come ogni anno è tempo di bilanci anche per l’Ufficio Antidiscriminazione dell’Anmic che nel 2020 ha registrato numeri importanti e nuovi servizi informativi.

Il 2020 ha introdotto nuove norme per le persone con disabilità in riferimento al periodo emergenziale per il Covid-19 e la maggiorazione dell’importo delle pensioni di invalidità a favore degli invalidi civili totali. Grazie anche a questo l’Ufficio Antidiscriminazione Anmic ha ottenuto numeri importanti e erogato nuovi servizi.

Nel 2020 sono state registrate 1424 denunce, provenienti da tutta Italia.

Riguardano casi di discriminazione diretta e indiretta a carico di persone con disabilità o anche casi in cui non sono state rispettate le “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazione” previste dalla Legge n.67 del 1 marzo 2006.

Di queste:

  • 482 contatti per quanto riguarda il Servizio Antidiscriminazione;
  • 493 contatti in riferimento alle nuove norme date dall’emergenza Covid-19;
  • 449 contatti per ciò che concerne la maggiorazione dell’importo delle pensioni di invalidità civile per gli invalidi totali. 
Le segnalazioni relative ai casi di discriminazione sono pervenute tramite:
  • E-mail all’indirizzo di posta elettronica dedicato: antidiscriminazione@anmic.it
  • Telefonate al Numero Verde: 800572775
  • Di persona recandosi presso gli uffici territoriali ANMIC 

Con l’emergenza Covid-19, l’Ufficio si è dotato di un nuovo recapito telefonico (attivo anche durante il lockdown) a carattere nazionale lo 347949498.

Il numero serve per richieste di informazioni e chiarimenti su DPCM e normative in favore delle persone con disabilità emanati durante il periodo emergenziale.

Ufficio antidiscriminazione ANMIC

L’Ufficio Antidiscriminazione dell’Anmic ha registrato anche quest’anno numeri importanti legati anche ai nuovi servizi informativi.

Gli accessi tramite linea telefonica dello sportello Antidiscriminazione sono stati 210. Quelli via e-mail 256 e 16 sono gli associati ANMIC che si sono recati personalmente presso il segretariato per esporre le proprie segnalazioni.

Nello specifico, il Servizio Antidiscriminazione si è interessato a segnalazioni relative a varie aree tematiche: 

  • Barriere architettoniche;
  • Lavoro;
  • Servizi pubblici e privati;
  • Vita sociale e relazione tra cittadini;
  • Scuola; 
  • Famiglia; 
  • Varie e non pertinenti. 

La tematica che ha registrato il numero maggiore di contatti è quella relativa alle discriminazioni sul luogo di lavoro. Qui si registra il mancato rispetto della Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità

Il 23% delle segnalazioni totali ricevute riguardano questioni lavorative inerenti:

  • vessazioni e soprusi nei confronti dei lavoratori con disabilità
  • problematiche di attuazione delle nuove norme in loro favore

Molti utenti hanno contattato l’Ufficio Antidiscriminazione segnalando difficoltà nel vedere rispettati i propri diritti in qualità di lavoratori fragili.

Durante il secondo semestre del 2020, molti lavoratori dipendenti hanno segnalato che i propri datori di lavoro non hanno riconosciuto la possibilità di modalità agile o di svolgere attività formativa professionale da remoto.

Questa possibilità è invece prevista dalla Legge 126 del 13 ottobre 2020, la quale ha emendato il Decreto Legge 104 del 104 agosto 2020, per i lavoratori fragili. 

Il problema dell’integrazione scolastica

L’Ufficio Antidiscriminazione ha inoltre registrato varie segnalazioni in merito a problematiche scolastiche.

Molti utenti hanno segnalato il fatto che gli insegnanti di sostegno vengono impiegati come supplenti, sia in assenza sia in presenza dell’alunno disabile.

Il MIUR, all’interno delle Linea guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, spiega che l’attività dell’insegnante di sostegno deve essere limitata a quelle strettamente connesse al progetto di integrazione. In altre parole, non può essere utilizzato per la sostituzione di un collega assente. Se un docente di sostegno fosse impiegato come supplente del docente curriculare, in quelle ore priverebbe l’alunno disabile del suo diritto al rapporto 1:1. 

La nota ministeriale 9839 dell’8 novembre 2010 afferma che: “Appare opportuno richiamare l’attenzione sull’opportunità di non ricorrere alla sostituzione dei docenti assenti con personale in servizio su posti di sostegno, salvo casi eccezionali non altrimenti risolvibili” e, quindi, non d’ufficio o come routine. 

Numeri importanti e nuovi servizi per Ufficio Antidiscriminazione ANMIC Nuovo Servizio Informativo norme anti Covid-19

A marzo l’Anmic ha istituito un nuovo numero telefonico (347.949498). Serve per rispondere alle richieste di chiarimenti sulle nuove misure a favore delle persone con disabilità a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. L’Ufficio ha ricevuto un totale di 493 contatti per quanto riguarda richieste di chiarimenti e informazioni su varie tematiche specifiche:

  • Possibilità di usufruire dei congedi straordinari Covid-19 (aumento da 3 a 12 giorni stabiliti dalla L.104/92 al fine di assistere un disabile);
  • Possibilità di usufruire dei congedi straordinari in caso di quarantena di figli disabili;
  • Chiarimenti su chi sia “l’autorità sanitaria competente” all’emissione dei certificato V07 per i soggetti fragili;
  • Richiesta di indicazioni sui vari DPCM; 
  • Informazioni sull’astensione da lavoro per Covid-19 equiparata a ricovero ospedaliero;
  • Informazioni e chiarimenti sulla tutela dei lavoratori fragili. 

Molti chiedono spiegazioni e delucidazioni sulla possibilità di usufruire di congedi straordinari Covid-19 e dei benefici connessi all’accertamento della condizione di lavoratore fragile. 

Durante questi mesi sono giunte tante richieste di chiarimenti sulla definizione della categoria di lavoratori fragili e sulle modalità per essere riconosciuti tali ai fini dell’esonero dell’attività lavorativa in presenza in favore del lavoro agile.

La legge 126 del 2020 specifica che nella categoria dei lavoratori fragili rientrano i dipendenti a cui è stato riconosciuto l’handicap in condizione di gravità ai sensi della Legge 104 del 1992 art.3 comma 3. Rientrano inoltre i lavoratori in possesso di certificazione medica attestante una condizione di rischio di infezione da Covid-19 derivante da immunodepressione, patologie oncologiche e dallo svolgimento di terapie salvavita.  

Nuovo Servizio Informativo dell’Ufficio Antidiscriminazione ANMIC: maggiorazione delle pensioni di Invalidità

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale n.15 del 24 giugno 2020 sull’adeguamento delle pensioni di invalidità civile totale, l’Ufficio ha registrato un numero totale di 450 contatti in riferimento a varie richieste di informazioni e chiarimenti. 

Come recita il Messaggio INPS 3960 del 2020, tra il mese di novembre e il mese di dicembre 2020, l’importo delle pensioni di invalidità civile per gli invalidi totali è passato da 286 euro mensili a 651 euro mensili, con annessi arretrati a partire dal 20 luglio.

Tipologia di richieste:

  • richieste di informazioni sui requisiti reddituali per disporre dei benefici incrementativi; 
  • chiarimenti sulla necessità o meno di effettuare domanda per l’adeguamento presso i patronati. Per gli invalidi civili totali la maggiorazione economica sarà riconosciuta d’ufficio, ossia senza necessità di effettuare alcuna domanda da parte degli interessati; 
  • richieste sul periodo a partire dal quale sarebbe stata corrisposta la maggiorazione; 
  • domanda sulle ipotesi di maggiorazione dell’importo delle pensioni di invalidità per gli invalidi parziali. Per quelli a cui è stata riconosciuta un’invalidità civile tra il 74% e il 99%. 
  • problematiche relative al mancato riconoscimento dell’aumento tra i mesi di novembre e dicembre 2020.
  • Il cosiddetto “incremento al milione”, una un’assoluta novità sul panorama italiano. Dopo 12 anni di sollecitazioni e proposte da parte di ANMIC, la Corte Costituzionale ha ritenuto che con 286 euro mensili non sia possibile garantire i “mezzi necessari per vivere”.
  • Il lavoro da fare è ancora molto. L’adeguamento è stato riconosciuto soltanto per le pensioni di invalidità civile totale. Ad oggi gli invalidi parziali non hanno beneficiato di nessun aumento, e continuano a segnalare le loro personali difficoltà.