Lotta alle barriere architettoniche: l’iniziativa di ANMIC Pistoia

Ha preso il via in questi giorni la rubrica mensile “Lotta alle barriere architettoniche”. Ogni ultimo numero del mese il “Giornale di Pistoia” pubblicherà una rubrica dedicata alle barriere architettoniche della Provincia di Pistoia.

Un impegno con l’aiuto di tutti.

L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con la sede ANMIC di Pistoia. L’associazione invita tutti coloro che hanno la necessità di segnalare la presenza di barriere architettoniche nei luoghi di lavoro, scuola oppure svago all’indirizzo email anmicptassiste@virgilio.it. E’ possibile anche contattare il numero di telefono-Whatsapp 3311348739.

Con il termine barriere architettoniche si indicano: scale, porte strette, marciapiedi senza rampe ecc. “Tutti ostacoli che non permettono la completa mobilità e la libertà. In particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita, temporaneamente o permanentemente. Purtroppo sono barriere anche gli ostacoli presenti nei pressi dell’abitazione o della sede di lavoro (c.d. barriere di localizzazione, che costringono a compiere a piedi lunghi percorsi)” queste le parole del presidente provinciale ANMIC di Pistoia Augusto Puddu.

Il concetto di barriera quindi è molto ampio e comprende anche ad esempio le “attrezzature o componenti”. Gli arredi e qualsiasi altro componente o attrezzatura indispensabile per la fruibilità degli ambienti.

Presidente Provinciale ANMIC di Pistoia Augusto Puddu.

La legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche

La presenza di barriere architettoniche può impedire, a quanti hanno difficoltà motorie o sensoriali, di uscire da casa, di andare a scuola o al lavoro, di stare con gli altri.

La legge 67/2006 introduce “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”. Stabilisce che sussiste una discriminazione quando una persona con disabilità è trattata meno favorevolmente o non analogamente agli altri e quando situazioni apparentemente neutre pongono la persona disabile in una condizione di svantaggio rispetto agli altri.

L’autore della discriminazione è tenuto non solo a rimuovere “l’ostacolo” ma anche a risarcire il danno patrimoniale e non patrimoniale alla persona a cui è stato negato o limitato il diritto.

Sono circa quattro milioni i cittadini con disabilità che quotidianamente devono affrontare barriere fisiche e culturali.

Situazioni che rendono complesse anche le azioni più semplici. Chi ha una disabilità quotidianamente incontra barriere attitudinali e ambientali, che possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di parità ed uguaglianza con gli altri individui. Per questo ANMIC si batte da sempre per la segnalazione e la rimozione.

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