L’ANMIC: “IL PIANO COLAO È GENERICO RIGUARDO ALLE ESIGENZE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ”
Duro il presidente nazionale Nazaro Pagano: “Non c’era bisogno di fior di tecnici per ribadire quel che è ormai acquisito e sancito dalla Costituzione. Il quadro normativo è già significativo: semmai andrebbe applicato, visto che per il 90% non avviene”
“È GIUNTO IL MOMENTO DI ASSUMERSI LE RESPONSABILITÀ POLITICHE”
Il piano Colao, il documento consegnato al presidente del Consiglio dalla task force e contenente una serie di proposte per il rilancio del Paese sarà pure il “manifesto per un’Italia più forte, resiliente ed equa”, come da definizione degli esperti che hanno concorso alla stesura, ma è assolutamente carente rispetto alle necessità delle persone con disabilità. “Ciò che è stato elaborato – afferma il prof Nazaro Pagano, presidente nazionale dell’ANMIC – è già previsto dalla Costituzione. Non c’era bisogno di fior di tecnici per ribadire quel che è ormai acquisito.
Nelle 121 pagine, suddivise in 6 capitoli, non c’è altro se non che ogni intervento deve garantire l’accessibilità e la fruibilità a tutti, quindi compresi i disabili che devono essere messi nella condizione di vivere in maniera indipendente e appropriata e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita sulla base del principio di uguaglianza che deve prevedere il superamento di barriere fisiche e culturali.
Il fatto è che abbiamo già un quadro normativo significativo, costruito grazie anche alla collaborazione dell’ANMIC in 65 anni di storia, ma che per il 90% per cento è inapplicato. Senza voler entrare in polemica, ritengo che purtroppo continuare ad affidare il futuro ai tecnici stia fornendo un alibi ai politici. Se tutto andrà bene il merito sarà loro, altrimenti la responsabilità sarà di queste task force. È giunto il momento di assumersi le proprie responsabilità”.
LE PROBLEMATICHE DELLA CATEGORIA RESTANO SENZA RISPOSTE
L’articolato non affronta assolutamente le problematiche specifiche della categoria. “Mi sono soffermato – aggiunge Pagano – sui temi che stanno a cuore ai disabili, ma a parte passaggi generali su Welfare e inclusione, non ci sono argomenti specifici, a partire dagli interventi necessari per garantire la piena partecipazione degli alunni disabili in vista della riapertura delle scuola, un tema già posto insistemente dalla nostra associazione anche negli ultimi incontri con il ministero dell’Istruzione. L’amarezza riguarda però anche altri argomenti”.
“Ad esempio, ritengo sia fondamentale la ripresa dell’attività che consenta di arrivare al riconoscimento dell’invalidità civile. Purtroppo siamo ancora una volta in piena confusione con una mole significativa di pratiche ferme. Tante persone con disabilità non possono ancora usufruire dei servizi proprio perché non sono state ancora sottoposte all’accertamento. C’è un arretrato da smaltire immediatamente”.