giovedì, Settembre 21, 2023
ANTIDISCRIMINAZIONE

INCLUSIONE SCOLASTICA E DISCRIMINAZIONI: UN CAMMINO ANCORA LUNGO

Necessario prendere coscienza sulla disabilità

Inclusione scolastica ancora lontana. Accade spesso che genitori di bambini o ragazzi affetti da disabilità raccontino episodi di esclusioni e discriminazioni che i propri figli subiscono in ambiente scolastico.

Si tratta di situazioni varie ed eterogenee che riguardano i rapporti con i pari o con gli insegnanti, la difficoltà o l’impossibilità di svolgere alcune attività, l’ostilità da parte di altri genitori e che naturalmente turbano la serenità dei soggetti disabili.

Inclusione scolastica ancora lontana: cambiare atteggiamento culturale

Per poter cambiare l’atteggiamento culturale sulla disabilità occorre prima di tutto prendere coscienza di cosa essa sia e attivare processi di rispetto e di inclusione. Le conoscenze per ciò che concerne disabilità intellettiva e/o comportamentale sono poche e sono proprio queste mancanze a portare alla creazione di stereotipi e pregiudizi per cui la presenza della persona disabile in classe viene avvertita come un fattore di disturbo o, peggio, di un pericolo. Ne conseguono discriminazioni dirette o indirette, che si manifestano nell’esclusione della persona disabile da attività scolastiche come gite o laboratori didattici, nell’inaccettabile reclusione del bambino o ragazzo in una classe perché l’insegnante di sostegno è incapace di gestirlo o per evitare che faccia ingresso nell’aula dove si tiene la lezione.

Piena inclusione obiettivo del Ministero per l’Istruzione, dell’Università e della ricerca

Sul sito del Miur (Ministero dell’istruzione, dell’Università e della ricerca), nella sezione dedicata alla questione “alunni con disabilità” è scritto:

la piena inclusione degli alunni con disabilità è un obiettivo che la scuola dell’autonomia persegue attraverso una intensa e articolata progettualità, valorizzando le professionalità interne e le risorse offerte dal territorio”.

Bisogna rilevare anzitutto che piena inclusione non significa semplicemente integrazione, si tratta di un concetto ben più ampio che non mira solo ad integrare le diversità con un processo di “normalizzazione”, ma mira piuttosto a far sì che la scuola si faccia scuola su misura per tutti, riconoscendo le diversità e valorizzandole, differenziando per ogni studente gli obiettivi e i percorsi formativi.

Un cammino ancora lungo

Il cammino per arrivare al traguardo dell’inclusione scolastica di minori affetti da disabilità è tuttavia ancora molto lungo. Basti pensare che ancora nel 2017, il regolamento della Scuola Svizzera di Milano, sconsigliava l’iscrizione a studenti affetti da disturbi di apprendimento o che il Tribunale di Pisa è dovuto intervenire nel dichiarare discriminatoria e pregiudizievole l’esclusione di un ragazzo disabile da un liceo musicale, a seguito del cattivo esito del test di ammissione, che è stato somministrato senza tenere conto dei piani educativi precedenti e mettendolo di fronte a ad un tipo di prova per lui nuova, che ha scatenato i tipici disturbi comportamentali propri dell’autismo.

E’ proprio l’inclusione, conseguita attraverso una progettualità individualizzata che si basi sulle potenzialità dell’alunno disabile e non sui suoi limiti, l’obiettivo da perseguire per evitare discriminazioni.

In quest’ottica non ci toccherebbe leggere notizie, come quella di questi giorni, dell’insegnante di sostegno che ha dato le dimissioni perché impreparato a lavorare con un ragazzo affetto da grave autismo.

Se quell’insegnante guardando l’alunno autistico avesse visto il bambino con le sue potenzialità, le sue doti, i suoi talenti nascosti, forse non si sarebbe dimesso e si sarebbe enormemente arricchito.
L’accoglienza dei bambini e ragazzi disabili nel contesto scolastico non è un atto di umana generosità, ma non deve essere vissuto solamente come  un dovere al quale non è consentito sottrarsi: è un diritto che la persona disabile ha a godere delle migliori condizioni per realizzare il pieno sviluppo delle proprie potenzialità formative e della propria autonomia personale.

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