Gli ostacoli della disabilità aggravati dal Covid-19. Ecco le riflessioni del prof. Pagano
La disabilità aggravata dal Covid 19. Il periodo natalizio è arrivato e il clima che si respira non è positivo ma piuttosto carico di disagi e preoccupazioni. Il forte impatto sulla situazione sanitaria ed economica delle conseguenze della pandemia crea disagio a numerose famiglie già provate dal periodo di emergenza.
Gli ostacoli della disabilità aggravati dal Covid 19 e il sistema di protezione sociale
La disabilità aggravata dal Covid 19.Il dilagare del virus ha messo a dura prova il cosiddetto sistema “ITALIA “in particolare il sistema sanitario e di protezione sociale. Molte persone vivono e subiscono l’incertezza dell’evolversi della crisi, dei tempi di superamento, delle conseguenze sulla vita e nelle relazioni sociali. E’ inutile ribadire che le persone con disabilità e le loro famiglie, percepiscono tali preoccupazioni in maniera più intensa.
Le riflessioni e le proposte del prof. Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC
In riferimento al nostro Paese dobbiamo soffermarci su alcune considerazioni già espresse con la Presidenza del Consiglio in occasione della Giornata internazionale della disabilità. Come ribadisce il presidente dell’ANMIC- FAND professor Nazaro Pagano, negli ultimi mesi l’ANMIC è stata protagonista nella gestione dell’ emergenza. In questo periodo dell’anno l’ANMIC rilancia tale confronto con il Governo circa le future politiche per la disabilità e gli aspetti organizzativi e funzionali alla loro realizzazione.
La disabilità aggravata dal Covid 19. Nuove priorità sociali nel post pandemia
L’impatto della pandemia nelle nostre comunità, obbligherà a nuove priorità e ripensamenti sulla vita di ciascuno. Verrà messa in primo piano la tutela della salute dei cittadini soprattutto quelli più fragili. L’attuale sistema di welfare è inadatto a dare risposte flessibili alle persone con disabilità, visto che per anni si è basato su servizi standard incapaci di dare risposte personalizzate al loro progetto di vita autonoma e di indipendenza.
La proposta dell’ANMIC: lotta alla segregazione
Esiste la Convenzione Onu a tutela ed attuazione di quelle politiche statali a favore delle persone con disabilità. E’ altrettanto vero che tale categoria di cittadini continua ad in contrare ostacoli nella piena partecipazione sociale e a subire violazioni dei diritti fondamentali, senza distinzioni geografiche o fasce di età. La proposta dell’ANMIC è quella di investire in un’azione sociale che tenga conto della lotta alla segregazione delle persone con disabilità e al supporto alla domiciliarità (vedi fondo non autosufficienza).
Caregiver e servizi integrati per la cura delle persone con disabilità
E’ necessaria la regolamentazione dei caregiver familiari affinchè possano operare in un sistema integrato di interventi e servizi di sostegno. Non basta un mero contributo economico rivolto alla gestione delle complesse necessità delle persone con disabilità, se non esiste un sistema di servizi rivolti a favorire l’integrazione degli stessi. Quindi sostegno economico sia, ma all’interno di un sistema di servizi integrati.
La disabilità aggravata dal Covid 19. Ridefinizione dei Piani nazionali
Urge il ripensamento all’implementazione di tali interventi in un’ottica rivolta alla creazione di percorsi di vita indipendente (fondo per la vita indipendente). E’ necessaria la definizione dei Piani Nazionali per avviare i processi di deistituzionalizzazione e di contrasto ad ogni forma di segregazione, con sostegno alla vita autonoma e alla domiciliarità.
Necessaria la definizione di LEP e LEA più attuali
Alla luce di tali riflessioni si delinea sempre di più la necessità di una sostanziale riforma dell’attuale sistema. Bisogna creare di un modello che dia priorità ai diritti umani , civili e sociali. E’ necessaria una definizione ed adozione di LEP (livelli essenziali di prestazioni) e di LEA (livelli essenziali di assistenza sanitaria) quanto più attuali possibili. Questi i temi ad ampio respiro su cui l’ANMIC lavora e si confronta con le istituzioni. Senza mettere da parte l’importante battaglia per l’adeguamento delle pensioni degli invalidi cosiddetti parziali.