Fondo per i caregiver familiari, le proposte di ANMIC
Sul Fondo per i caregiver familiari dopo anni di incertezze, nuove norme, cambi di rotta, continuano ad arrivare le proposte di ANMIC. Il nuovo destinatario è il ministro per la Disabilità Erika Stefani.
La legge sui caregiver familiari è uno dei tanti cavalli di battaglia dell’associazione. L’ANMIC è infatti membro dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, componente del “Tavolo di semplificazione” presso il Ministero della funzione pubblica e componente della “Commissione per la tutela dei disabili contro le discriminazioni”, istituita presso il Ministero delle Pari Opportunità.
La situazione della legge oggi
L’ISTAT ha stimato che in Italia i caregivers rappresentano circa oltre il 17% della popolazione e vale a dire circa 8,5 milioni di persone, prevalentemente donne, di cui il 60% disoccupati.
Nonostante le molteplici difficoltà, non solo di ordine morale, ma anche di natura economica, il caregiver familiare non è ancora una figura professionale. Non è riconosciuta e protetta dal nostro ordinamento giuridico. Finora gli unici interventi del legislatore italiano in suo favore sono stati i permessi lavorativi e il congedo straordinario di cui alla legge n. 104/92.
Chi è il caregiver familiare
La legge di riferimento è la numero 205 del 2017. Art.1 commi 254, 255, 256.
Si definisce caregiver familiare la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado. Ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado. Il soggetto a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non deve essere autosufficiente e in grado di prendersi cura di sè. Deve esserericonosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18.
Il Fondo per i caregiver familiari
La stessa legge 205/17 dichiara che: “E’ istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare. La dotazione iniziale è di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020. Il Fondo è destinato alla copertura finanziaria di interventi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare .
Cosa devono fare le Regioni
Ciascuna Regione dovrà inviare, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta del decreto, degli indirizzi di programmazione al Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio. Insieme a specifica richiesta di ottenere le risorse indicate per ciascuna regione.
Se gli interventi saranno ritenuti coerenti con la finalità del fondo, il Dipartimento provvede, entro quarantacinque giorni dalla ricezione della richiesta, all’ erogazione in un’unica soluzione delle risorse destinate a ciascuna regione.
A quel punto le regioni entro 60 giorni devono trasferire le risorse agli ambiti territoriali interessati dai programmi di interventi.
Cosa è accaduto dal 2018 al 2020
“Nel 2018; 2019 e 2020, l’allora Ministro delegato alla Famiglia e Disability – spiega il prof. Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC durante la trasmissione ANMIC Informa – non ha provveduto all’erogazione dei contributi ai diretti interessati. Perchè? A causa dell’impossibilità di individuare una platea esatta di beneficiari. Con il decreto legge 86 del 2018 si stabilì di finalizzare le risorse non basandosi su interventi legislativi ma prevedendo il finanziamento di singoli interventi. Senza specificare natura o altri aspetti senza specificarne la natura. Dal testo della norma però si legge: “interventi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attivita di cura non professionale del caregiver familiare”. Qui la parola riconoscimento implica chiaramente un rapporto diretto tra la figura del caregiver familiare e l’intervento anche economico a lui o lei destinato”.
Il decreto del 27 ottobre 2020
Il 22 gennaio 2021 è stato pubblicato in GU, il decreto del 27 ottobre 2020, contenente i “Criteri e modalità di utilizzo delle risorse del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare per gli anni 2018-2019-2020” che destina alla Regioni le somme disponibili sul Fondo (68 milioni e 314mila euro) “per interventi di carattere sperimentale anche tenuto conto della contingente situazione emergenziale.”
“Il decreto – prosegue il prof. Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC – fissa quindi criteri proprio avvalendosi delle modifiche introdotte dal DL 86/18 che ha soppresso nel testo le parola “legislativi” legata agli “interventi” che restano cosi indeterminati ma legati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura come già specificato. Insomma si è deciso di ripartire tra le Regioni le somme disponibili sul Fondo fissando criteri di riparto ed erogazione ai beneficiari diversi da quelli originariamente fissati per legge. Il tutto per il solito problema della concreta indeterminatezza della platea dei beneficiari. Questo a causa dell’impossibilità di rinvenire nella legge criteri oggettivi e soggettivi di individuazione del caregiver familiare avente diritto e per la sostanziale mancanza di una norma nazionale a ciò deputata”.
Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio n. 178/2020
Con la legge n. 178/2020 (legge di bilancio per il 2021), all’art. 1, comma 334 sono state nuovamente riallocate le risorse per interventi legislativi. Insomma il legislatore ha modificato il riparto del fondo per caregiver familiari mettendo in secondo piano i singoli interventi. Ha destinato quindi le risorse dell’apposito Fondo alla copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare, come definito al comma 255, dell’articolo 1 della legge 27 dicembre2017, n. 205.
Il nuovo Fondo presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
La legge n. 178/2020 ha istituito un nuovo fondo per caregiver familiari in capo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Ha una dotazione di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.
Sostegno economico in favore delle mamme single con figli disabili, una norma discriminatoria
Con il comma 365 della Legge 178/2020, il legislatore ha voluto introdurre anche un nuovo strumento di sostegno economico in favore delle mamme single con figli disabili. “Potrebbe essere qualcosa di positivo spiega il prof. Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC – peccato però che così come è posta, rappresenti invece una vera propria discriminazione di genere. Richiederebbe un’immediata correzione, al fine di non incorrere in possibili ricorsi all’autorità amministrativa, mossi dai cittadini esclusi dal benefici.
Quali sono i termini discriminatori della nuova norma
- La previsione del vantaggio economico solo alle madri single, escludendo sia padri single, che fratelli o sorelle
- il legislatore ha indicato l’importo di 500 euro quale tetto massimo del bonus, senza alcuna specifica in merito ai limiti reddituali e/o scaglioni reddituali o alla sua cumulabilità con altre forme di sostegno al reddito, quali il reddito di cittadinanza o di emergenza.
- per accedere al beneficio la percentuale di disabilità inferiore al 60% deve essere riconosciuta al figlio per ottenere il bonus. Il legislatore non ha considerato che per quanto riguarda i minori, nel verbale redatto dalla commissione medica competente, l’handicap non viene espresso in percentuale, fatta eccezione per i minori di età superiore di 15 anni.
Le conclusioni di ANMIC
L’assenza di un quadro certo di tutele per i caregiver familiari ha causato e sta causando in questo periodo di emergenza pandemica l’impoverimento della famiglia, oltre ad una serie di problemi di ordine sanitario e psicologico. in spregio ai diritti umani affermati a più riprese dalla Costituzione Italiana e dalla Convenzione ONU dei Diritti delle Persone con Disabilità.
“Oggi abbiamo un interlocutore in più – spiega il prof. Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC – il ministero per la Disabilità. Per questo vogliamo presentare quanto prima le nostre idee in merito alla legge sui caregiver familiari”.
I suggerimenti di ANMIC al Ministero per la Disabilità
Qualora il Ministro decidesse di non percorrere la strada tracciata con i precedenti suggerimenti di ANMIC per sbloccare l’iter della norma che giace ancora in Senato, potrebbe, nell’immediato:
- Cogliere l’opportunità rappresentata dal parere della Ragioneria generale dello Stato, che interrompe l’iter del disegno di legge 1461, per recuperare in un decreto ministeriale il processo decisionale per l’individuazione numerica e la valutazione multidimensionale e multidisciplinare dei cargíver familiari. Il decreto potrebbe proprio usare il canale del nuovo fondo per i caregiver familiari introdotto dal comma 334 della L. 178/2020, che è destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi ;
- Parallelamente il Ministro potrebbe procedere nella revisione del testo c.d. Codice delle Disabilità, introducendo norme di delega legislativa proprio per il riordino complessivo dei fondi destinati alla disabilità e, cogliere tale occasione anche per procedere ad una sistematizzazione organica dei fondi destinati ai cargiver familiari, eliminando pericolose sovrapposizioni e o norme recanti forme di differenziazione tra cittadini in pari condizioni come quelle recate dal fondo destinato alle sole madri di minori con disabilità.