DISABILI: EMERGENZA CORONAVIRUS. ANMIC E FAND SONO IN CONTATTO COSTANTE CON IL GOVERNO
NAZARO PAGANO 25.02.2020
Gli uffici territoriali delle zone rosse sono chiusi al pubblico ma operativi
Emergenza coronavirus per disabili. ANMIC e FAND sono in contatto con il governo per supportare le persone con disabilità. Gli uffici territoriali delle zone rosse sono chiusi al pubblico ma operativi. Possibile contatto telefonico e via internet.
Emergenza coronavirus per disabili. ANMIC E FAND attive
Le federazioni a tutela delle persone con disabilità sono in costante contatto con il governo tramite l’ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità. A darne notizia è Nazaro Pagano, presidente dell’ANMIC e presidente Fand, durante la puntata radiofonica di ANMIC informa.
“Ci siamo immediatamente confrontati – ha spiegato Pagano – con l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, istituito dal 1° gennaio presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, e abbiamo ritenuto doveroso contribuire all’informazione e alla discussione della consapevolezza di quello che sta avvenendo. Abbiamo rappresentato al responsabile dell’ufficio e responsabile del dipartimento, il consigliere Antonio Caponnetto, tutte le problematiche che abbiamo potuto rilevare in questo particolare momento”.
Emergenza coronavirus per disabili. L’attenzione, in particolare, cade sulle strutture operative
“Abbiamo rappresentato – prosegue Pagano – che nelle misure che il governo ha adottato con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri il 23 febbraio 2020, c’erano alcuni passaggi che dovevano essere meglio strutturati o meglio individuati per cercare di non colpire in particolare le persone con disabilità. Proprio all’art. 1 comma 1, che prevede la sospensione di attività pubbliche e private con eccezione dei servizi essenziali di pubblica utilità, secondo le modalità e i limiti indicati con provvedimento del Prefetto territorialmente competente, potrebbero rientrare tra i servizi essenziali, i cosiddetti centri diurni per i disabili.
I CENTRI DIURNI
Ora, chiaramente, sappiamo bene che all’interno di questi centri diurni afferiscono persone con disabilità, anche con disabilità intellettive gravi, e quindi potrebbero essere quelle più facilmente esposte a poter contrarre il contagio. Noi – continua il presidente – abbiamo pensato che questi centri diurni potrebbero rientrare tra quelli in cui si potrebbe prevedere la sospensione, laddove ragioni di sicurezza ne ravisassero la necessità, ma naturalmente abbiamo chiesto che però, queste stesse persone, potessero essere supportate presso le proprie abitazioni perché molti, non potendo più frequentare, necessitano comunque di assistenza diurna”.
Emergenza coronavirus per disabili: organizzare assistenza specifica
“Abbiamo anche rappresentato – fa sapere sempre Pagano – che persone con gravissima disabilità, o con forme di non autosufficienza che vivono nel proprio domicilio, non potendo essere assistite perché dovrebbero entrare in un percorso di quarantena, diventa difficile e problematico, quindi abbiamo voluto rappresentare all’ufficio per la disabilità di analizzare attentamente questo aspetto per creare forme di assistenza specifica per questi soggetti.
Inoltre, abbiamo ritenuto necessario l’attivazione di canali di comunicazione e di assistenza al cittadino che consentano anche il superamento delle barriere alla comunicazione, in particolare i numeri verdi dovrebbero essere supportati da accorgimenti tecnici; le trasmissioni televisive dovrebbero essere supportate dall’ausilio dei traduttori della lingua dei segni”.
“Dobbiamo esprimere piena soddisfazione – ha precisato Pagano – perché queste nostre richieste sono state ampiamente accolte dall’ufficio per la disabilità, che ha provveduto a metterle a disposizione della Protezione civile – e quindi del commissario Borrelli – e del capo di Gabinetto del Ministro della Salute al fine di renderle anche operative”.
Le sedi ANMIC di alcune regioni chiuse al pubblico ma sempre operative
“In questo particolare momento siamo vicini a quelle zone. Gli uffici di ANMIC – in particolare della Liguria, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, ed Emilia Romagna – sono chiusi al pubblico anche per la natura delle persone e dei cittadini che afferiscono alle nostre strutture, quindi la prudenza e la salute dei cittadini sono innanzi tutto; ma sono possibili i contatti telefonici o i contatti via supporti informatici come facebook, mail, internet. Le nostre strutture sono pronte a poter supportare chi necessita di attenzione. La sede centrale dell’ANMIC e la presidenza nazionale della FAND sono operative e siamo in stretto rapporto con l’ufficio per la disabilità, che poi è in contatto con le strutture di emergenza pubblica che sono state istituite. È un momento particolarmente difficile – conclude il presidente – delicato, speriamo di poterlo superare quanto prima”.