Tassa di soggiorno: diritto all’esonero negato ad una coppia di disabili in situazione di gravità
Il diritto all’esonero per la tassa di soggiorno per i disabili è stabilito dalla legge. La tassa di soggiorno è un contributo che viene applicato in molte città italiane quando si soggiorna in una struttura alberghiera. Forse, però, non tutti sanno che grazie alle agevolazioni previste dalla Legge 104, i disabili e i loro accompagnatori non devono pagarla.
Non è una decisione che può prendere autonomamente la struttura ricettiva, non è un optional, è una disposizione che deve essere seguita. Ad Olbia, purtroppo, pare che tale notizia non sia stata percepita.
Cosa è accaduto? In una nota struttura alberghiera del comune di Olbia, è stata negata l’esenzione dal pagamento dell’imposta di soggiorno ad una coppia di disabili con handicap grave. Un fatto gravissimo, e purtroppo non si tratta di un caso isolato.
Diritto all’esonero tassa di soggiorno per disabili, ad Olbia non si rispetta la legge
Solitamente se si soggiorna in una struttura alberghiera ai costi della stanza bisogna sommare anche la tassa di soggiorno, una tassa che varia da pochi euro ma che, in alcune città, può arrivare fino a 10 euro al giorno. Si tratta di una tassa che serve a finanziare interventi di manutenzione ma anche il recupero dei beni culturali.
Il costo, quindi, varia di città in città ma in ogni caso vi sono delle categorie di persone che sono esonerate dal pagamento. Per averne diritto il disabile deve esibire presso l’hotel o il B&B dove alloggia la documentazione idonea al riconoscimento dell’esonero in virtù della legge 104. L’esonero, inoltre, coinvolge anche l’eventuale accompagnatore del disabile per il quale, però, sarà sufficiente mostrare il proprio documento di identità.
Le cose, però, evidentemente non sempre funzionano come dovrebbero, e la struttura alberghiera in questo caso ha negato l’esenzione del pagamento dell’imposta di soggiorno ad una coppia di disabili con handicap grave, che hanno deciso di denunciare l’accaduto.
La denuncia all’ANMIC di Giulia e Giovanni
Convinti di aver subito un’ingiustizia, Giulia e Giovanni hanno deciso di denunciare il fatto. Entrambi portatori di handicap in situazione di gravità, dopo aver pernottato 4 giorni in un noto residence di Olbia sono stati costretti a pagare l’imposta di soggiorno nonostante il regolamento Comunale preveda per i disabili e loro accompagnatori l’esenzione dal pagamento della stessa.
La coppia si è dunque rivolta all’ANMIC – Ente a Tutela e Rappresentanza delle Persone con Disabilità – da sempre attenta a recepire le necessità di associati e simpatizzanti, raccontando l’increscioso accaduto. Ecco il racconto di Giulia:
“Ho contattato la vostra Associazione per segnalare una condotta illegittima con la speranza di un vostro intervento affinché quello che è accaduto a noi non succeda più. Nonostante avessimo entrambi i verbali di invalidità e handicap grave che attestano la nostra disabilità, io e mio marito siamo stati costretti a pagare l’imposta di soggiorno senza aver la possibilità di esibire tali certificazioni dicendoci che il Comune di Olbia prevede il pagamento anche per i disabili.”
A seguito della denuncia, l’Ufficio ANMIC Antidiscriminazione ha immediatamente contattato la struttura alberghiera in questione chiedendo la tempestiva restituzione di quanto indebitamente ricevuto dalla coppia. L’imposta di soggiorno infatti, come già detto, è regolamentata dall’articolo 4 del Decreto Legislativo n. 23 del 14 marzo 2011. Sia l’importo che i dettagli relativi al regolamento e alle esenzioni sono demandati alla regolamentazione dei singoli Comuni. Il regolamento comunale di Olbia sull’imposta di soggiorno prevede all’articolo 5 l’esonero per i portatori di handicap e loro accompagnatori.
ANMIC ha permesso a Giulia e a Giovanni di avere indietro il denaro ingiustamente pagato
La struttura alberghiera, a seguito del nostro intervento, ha provveduto tempestivamente a restituire la somma ricevuta a Giulia e Giovanni scusandosi per l’inconveniente accaduto. Ecco, quindi, il commento di Giovanni dopo che è stata fatta giustizia, e che la coppia ha ricevuto indietro la somma ingiustamente richiesta:
“Il vostro intervento è stato fondamentale. Non è tanto una questione meramente economica, quanto una questione di principio perché è la legge che prevede questo diritto per le persone disabili e questo diritto deve essere garantito dalle strutture ricettive; spero vivamente che da ora in poi nessun altro portatore di handicap sia costretto a pagare l’imposta di soggiorno in questo e negli altri residence.”
Purtroppo non si tratta di un caso isolato. Non tutti, come hanno fatto Giulia e Giovanni, decidono di denunciare casi di questo genere, gli abusi subiti. Perché di abuso si tratta se non viene rispettata una legge molto chiara rispetto a una tassa che non sempre è dovuta.
Il consiglio è sempre quello di denunciare questi casi, perché giustizia sia fatta, e per insegnare a chi non rispetta la legge, per chi pensa di essere più furbo nei confronti dei più fragili, che c’è qualcuno che invece è sempre pronto a far valere i loro diritti.