COME RICHIEDERE IL REDDITO DI EMERGENZA E CHI NE HA DIRITTO

L’importo erogabile può arrivare fino a 840 euro mensili, se ci sono disabili in famiglia. L’ANMIC è a disposizione nelle 104 sedi provinciali oltre le centinaia sedi comunali grazie anche alle convenzioni con i patronati e caf


ASCOLTA COME RICHIEDERE IL REM 03.06.2020

COSA È IL REM E COME CHIEDERLO

Il reddito di emergenza (REm) è un sostegno a favore delle famiglie più povere che si trovano in condizioni di difficoltà economica a causa della Covid-19. Come per il Reddito di Cittadinanza, il beneficiario della prestazione non è quindi il singolo richiedente ma l’intero nucleo familiare. Il contributo è stato approvato con l’ultimo decreto legge del Governo, il numero 34 (cosiddetto Rilancio). Può essere chiesto in via telematica mediante il portale dell’Inps entro il 30 giugno 2020 utilizzando il Pin dispositivo o accedendo con Spid (il sistema unico con identità digitale per i servizi on line della pubblica amministrazione), con la Carta nazionale dei servizi o con la Carta d’identità elettronica, seguendo innanzitutto la procedura per l’autenticazione (sono anche consultabili i manuali che forniscono le indicazioni per la corretta compilazione della richiesta). In alternativa, le persone possono essere supportate nella presentazione delle domande dai Caf o dai patronati.

“Naturalmente – afferma Nazaro Pagano, presidente nazionale dell’ANMIC – anche noi siamo a disposizione con le nostre 104 sedi provinciali e le centinaia delegazioni comunali, grazie anche alla stipula di convenzioni con alcuni patronati”.

QUALI SONO I REQUISITI PER OTTENERLO

Al momento della presentazione della domanda deve essere presente una Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini ISEE, ordinario o corrente, dove verificare il valore dell’ISEE e la composizione del nucleo familiare. Nel caso di nuclei con minorenni, è necessario l’ISEE minorenni in luogo di quello ordinario. Non è valida, ai fini della richiesta del beneficio, l’attestazione ISEE riferita al nucleo ristretto. Il nucleo familiare è quello attestato nella DSU valida al momento della presentazione della domanda. Il reddito familiare, riferito alla mensilità di aprile 2020, e il patrimonio mobiliare si determinano secondo i criteri stabiliti dalla legge (rispettivamente: articolo 4, comma 2 e articolo 5, comma 4, del DPCM n. 159 del 2013).

La soglia di reddito familiare per la verifica della sussistenza del requisito si ottiene moltiplicando il valore della scala di equivalenza per 400 euro. Tale valore è pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di: 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni; 0,2, per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2, ovvero fino ad un massimo di 2,1 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza come definite ai fini ISEE.

QUANTO SPETTA AL NUCLEO FAMILIARE

Una volta verificata la sussistenza di tutti i requisiti di legge, il REM è erogato per due mensilità a decorrere dal mese di presentazione della domanda. Quindi, se la domanda è presentata entro il 31 maggio 2020 saranno erogate le mensilità di maggio e giugno, mentre se è presentata nel corso del mese di giugno 2020 saranno erogate le mensilità di giugno e luglio 2020. L’importo del beneficio economico non può comunque essere superiore a 800 euro mensili, elevabili a 840 euro solo in presenza di disabili gravi o non autosufficienti. La scala di equivalenza non tiene conto dei soggetti che si trovano in stato detentivo, per tutta la durata della pena, o sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra Pubblica Amministrazione. .

“Ci sono quindi requisiti precisi per ottenere il Rem – spiega Pagano -. Oltre alla residenza in Italia e al fatto che il reddito familiare sia inferiore all’ammontare del contributo, c’è anche il limite del patrimonio mobiliare, riferito al 2019, che non può essere superiore ai 10mila euro, soglia che aumenta di 5mila euro per ciascun componente del nucleo fino a un massimo di 20mila euro.  Questo tetto di 20mila euro piò salire di altri 5mila euro se in famiglia c’è un componente in condizioni di disabilità grave e di non autosufficienza. Ci sono, però, misure che risultano incompatibili col Rem. Non può beneficiarne chi ha percepito le indennità previste dal decreto Cura Italia, come il bonus di 600 euro. Né chi è titolare di pensione diretta o indiretta, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità”