giovedì, Settembre 21, 2023
COMMENTI

Chi deve assistere a scuola gli alunni disabili? Facciamo chiarezza

Dopo l’episodio del ragazzo autistico abbandonato in palestra nudo e sporco , ANMIC torna a parlare dell’assistenza di base agli alunni disabili nelle scuole italiane. Durante la trasmissione ANMIC Informa andata in onda su Radio ANMIC 24, il prof. Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC ha ribadito quali sono le normative che disciplinano l’assistenza di base agli alunni disabili a scuola.

L’episodio del ragazzo autistico abbandonato nudo e sporco in palestra

Lo scandaloso episodio, denunciato alla stampa dai genitori, è avvenuto in una  scuola di Castellammare di Stabia in Campania. Padre e madre di un alunno autistico, hanno trovato il ragazzo nudo e sporco. La mamma, giunta in palestra, ha ripreso la situazione con il telefonino: il figlio giaceva per terra, nudo, in balia di se stesso con tutti i suoi escrementi intorno. Sul caso la Procura di Torre Annunziata, dopo la denuncia dei genitori, ha aperto un’inchiesta. A scuola non ci sarebbe l’operatore socio-sanitario, che dovrebbe occuparsi di lui, e così l’alunno è rimasto chiuso in palestra nell’attesa dei genitori. La scuola si è difesa dicendo che non riesce a contenere il ragazzo e che l’unico modo è portarlo in palestra per cercare di calmarlo. Per i genitori invece il ragazzo è stato abbandonato in palestra solo e per diverse ore.

Diritto allo studio e assistenza di base agli alunni disabili

“Gli adempimenti relativi all’assistenza di base agli alunni disabili – spiega il prof. Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC – continuano ad essere al centro del dibattito tra genitori e assistenti scolastici. Non solo, quello che maggiormente crea disagio è l’ausilio all’igiene del ragazzo o della ragazza a scuola. Nel 2001 il Miur, con una nota, demandava ai collaboratori scolastici, previa specifica formazione, la cura e l’assistenza igienica agli alunni con disabilità individuandoli quali parte significativa del processo di integrazione scolastica e partecipanti al processo educativo dell’alunno”.

Cosa recita il contratto nazionale del lavoro nell’ambito dell’assistenza di base agli alunni disabili

Attualmente il contratto nazionale del lavoro per la figura del collaboratore scolastico recita: “Presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale”.

“Con questa frase – prosegue il prof. Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC – si deve intendere anche il cambio del pannolino e la relativa pulizia così come evidenziato dalla Corte di Cassazione con sentenza 22786 del 30 maggio 2016 che ha confermato una condanna penale per rifiuto di atti di ufficio ad alcune collaboratrici scolastiche che si erano opposte al cambio del pannolino ad una bambina con disabilità. In sostanza tutto ciò significa che i collaboratori scolastici sono incaricati di un pubblico servizio pur non essendo dei pubblici ufficiali”.

Le norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità

Anche il decreto 66 del 2017 che reca norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, attuativo della legge 107 del 2015, richiama la questione in riferimento ai compiti del personale ATA anche per l’assistenza igienica agli alunni con disabilità. Questi compiti sono previsti proprio dal profilo professionale tenendo conto anche del genere degli alunni. In sostanza queste norme non fanno che ribadire che le incombenze igieniche spettano agli assistenti scolastici e non agli insegnanti di sostegno.
“Abbiamo richiamato queste normative e queste sentenze – conclude il prof. Nazaro pagano presidente nazionale ANMIC – perchè è necessario giungere al più presto alla piena inclusione degli alunni con disabilità nel processo della evoluzione educativa. Se questo non dovesse avvenire il personale scolstico verrebbe meno non solo ad un impegno contrattuale ma anche e soprattutto morale”.

L’impegno di ANMIC nella denuncia di questi episodi di mancata inlcusione scolastica

ANMIC sta attivando un numero specifico dedicato alle segnalazioni di episodi di mancata inclusione scolastica in tutti gli istituti del Paese per far leva sulle istituzioni competenti centrali e periferiche per correggere e modificare tutti questi comportamenti.