Barriere culturali è questa la vera barriera da abbattere.

Barriere culturali, questo l’argomento che oggi, il Presidente Nazionale ANMIC Nazaro Pagano, ha deciso di affrontare. Nella puntata odierna della nostra trasmissione, infatti, è arrivato il momento di fare il punto su una questione decisamente spinosa.

Molto spesso, come purtroppo molti di noi sapranno perché lo hanno provato sulla propria pelle o su quella di persone care, le barriere culturali corrispondono alle barriere architettoniche. Lo stesso Presidente, con un brillante gioco di parole, introducendo il tema di oggi ha deciso di giocare con queste due note espressioni.

Barriere culturali, quindi, perché le barriere architettoniche possiamo abbatterle, mentre per le barriere culturali non è purtroppo possibile riuscire a scardinarle. Ancora oggi, infatti, non si riesce a farlo. E non basta, purtroppo, impegnarsi con tutte le proprie forze, perché ci sono cose che non dipendono da noi. In questo caso, quindi, molte persone con disabilità sono costrette a subire.

Barriere culturali: come si abbattono?

Purtroppo, come sostiene il Presidente, dobbiamo ancora lottare contro le barriere culturali, e questo è un triste dato di fatto. Le barriere architettoniche, invece, spesso riusciamo ad abbatterle. Certamente vi è ancora molto da fare, ma quello che fa più male è non poter scardinare quelle che sono le barriere culturali, barriere culturali che purtroppo si frappongono per una piena inclusione delle persone con disabilità.

Basti pensare, e questo è molto triste, ad alcuni eventi che sono accaduti nei giorni scorsi. Tassisti che rifiutano di prendere a bordo della propria vettura le carrozzine delle persone con disabilità, e non sono casi isolati! Come, molti potranno testimoniarlo, un sempre più accentuato impedimento per le persone con disabilità di poter accedere agli uffici pubblici.

Perché accade una cosa simile? Perché, purtroppo, persone ignoranti o persone poco attente – e che si fanno anche poche domande -, impediscono alle persone con disabilità di poter accedere a determinati uffici pubblici.

La scarsa attenzione verso le persone con disabilità

Oltre alle persone incivili, spesso sono gli stessi mezzi di trasporti a creare non poche difficoltà. Questo, però, avviene perché le barriere culturali oggi, sono difficili da scardinare. Come ha ricordato, infatti, il Presidente, sono moltissime le persone che non rispettano poche regole basilari. Persino in qualche trasmissione televisiva di risonanza mediatica molto significativa, si verificano episodi che mai dovrebbero accadere.

Addirittura, infatti, si creano quelle opposizioni tra chi in quel momento è una persona più fragile, facendo branco, facendo gruppo per emarginare le persone più fragili. Queste, dice Nazaro Pagano, sono barriere che noi dobbiamo assolutamente scardinare e lo possiamo fare soltanto attraverso un’effettiva comunicazione.

Adesso più che mai, è necessaria un’interazione con le persone, tra le persone. A suo dire, infatti, oggi dovrebbe esserci una maggiore consapevolezza. Per esempio, alla domanda che più volte è stata posta al Presidente, su che cosa si intende per cultura, lui non ha avuto dubbi su come rispondere. In modo molto semplice, prendendo anche ad esempio un un tema del passato.

Cosa si intende oggi per cultura?

Ecco, “oggi cultura significa scappare dal carcere.” Questa la risposta di Nazaro Pagano, ovvero fuggire dal carcere significa essere liberi dal carcere dell’ignoranza. Purtroppo oggi l’ignoranza è così manifesta che fa apparire la persona più fragile, la persona più in difficoltà, come qualcuno da emarginare, qualcuno da scacciare.

E noi, ribadisce il Presidente, dobbiamo sempre rispondere che le persone, gli uomini, le donne, l’essere umano, deve essere un una risorsa per l’altr. L’essere umano, infatti, non è certamente un nemico da combattere, non certamente un nemico da contrastare. E allora, così facendo, ci renderemo conto che un bambino a scuola è emarginato, che è relegato in un angolo semplicemente perché ha una disabilità.

Oppure ci renderemo conto che un bambino disabile viene emarginato. Lui, tristemente, non può far parte di quel gruppo di bambini super perfetti, super eleganti, che vivono in un mondo ovattato. Rischiamo che ci sia, così, un ambiente culturale che comunque è completamente privo di sentimenti. E questo lo avvertiamo tutti i giorni.

Come combattere le barriere culturali

Nazaro Pagano, con dolore, ricorda che tutti i giorni si apprende di bambini in difficoltà che sono stati,da un certo punto di vista, bullizzati. Questo è un tema che noi dobbiamo affrontare, che va risolto nella scuola. È un tema che deve interessare tutte le persone, anche quelle che non si misurano, per loro fortuna, con le disabilità.

Dovremmo riuscire a sensibilizzare, su questo tema essenziale, le persone non soltanto a parole, ma anche con i fatti. E allora il disabile che non può accedere ad un servizio pubblico va aiutato. Un bambino che si vuole relegare in un angolo perché non è perfetto, va preservato. Una persona anche mediaticamente esposta che viene, diciamo così, effettivamente messa da parte dal gruppo, dal branco, va salvata.

Sì, vanno aiutati e salvati. Sono persone che vivono in un certo contesto sociale, dovrebbero almeno vivere in un contesto più protetto. Ecco perché non preoccupano più le barriere architettoniche, ma devono preoccuparci le barriere culturali, che dobbiamo riusciremo a sconfiggere. Bisogna ammettere che, fino ad oggi, alcuni passi sono stati fatti, molti altri devono essere compiuti.

Essenziale uno sforzo maggiore da parte di tutti

Nazaro Pagano ribadisce che ci vorrebbe più attenzione, molta più intelligenza per abbattere le barriere architettoniche, ancora più impegno e una maggior dedizione per abbattere le barriere culturali. Purtroppo è quello che oggi viviamo e che dobbiamo sconfiggere. Non si può abbassare la guardia!

Ci sono le barriere culturali che possiamo sconfiggere soltanto con un’attenta presa di posizione e con un’attenta presa di coscienza. E, soprattutto, bisogna educare le persone all’interno di quel contesto che dovrebbe significativamente educare tutti i cittadini: la scuola. Le prossime generazioni, infatti, vanno educate.

E forse, ammette il Presidente, per certi aspetti è un dispiacere renderci conto di quante siano ancora molte le barriere culturali. Molto spesso, infatti, le discriminazioni peggiori avvengono proprio in quegli ambiti che dovrebbero essere i più sensibili, quelli dove avere maggiore attenzione. È inutile nascondersi dietro un dito, va ammessa quella che è la situazione attuale.

Le parole di Nazaro Pagano, Presidente ANMIC

Con desolazione, il Presidente Nazaro Pagano ammette che ancora una volta quest’anno ha dovuto assistere a scene molto tristi. Come ad esempio, e questo è per lui un dispiacere, ciò che si verifica ogni volta che comincia un nuovo ciclo di studi per gli studenti. Spesso, infatti, tante mamme che avviano i loro figli a una nuova classe, si pongono domande che mai dovrebbero farsi.

Una delle prime cose di cui molti genitori si preoccupano, infatti, è se nella classe dei loro figli vi è un bambino disabile. La seconda cosa di cui si preoccupano è se in quella classe vi sono bambini che appartengono tutti ad uno stesso ceto sociale. Questo lo si avverte. Ed è questo che dobbiamo sconfiggere assolutamente.

Un bambino disabile in una classe è una risorsa. Un bambino fragile in una classe, è una risorsa. E molte persone, invece, a causa delle barriere culturali che purtroppo esistono, cercano ancor più di frapporre ostacoli tra una piena inclusione e quella che è, oggi, una società che si sta sempre più imbarbarimento, una società che sta andando sempre più verso una differenziazione di classi.

Ecco, con questo termina qui il nostro appuntamento quotidiano. il Presidente Nazaro Pagano augura a tutti un prosieguo di trasmissioni, con la promessa di risentirci alla prossima puntata.