APE SOCIAL PROROGATA AL 31 DICEMBRE 2020. ECCO I REQUISITI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ E LORO FAMILIARI
La legge di Bilancio 2020 stanzia per l’Ape social 108 milioni di euro per l’anno 2020.
Ape social 2020: l’Inps riapre i termini per presentare la domanda di certificazione e accesso all’Ape sociale per coloro che ne maturino i requisiti nel 2020 e anche per chi li ha già raggiunti negli anni scorsi senza ottenerla.
Sono 108 i milioni di euro per consentire la pensione anticipata alle categorie fragili. La circolare dell’Inps chiarisce che gli invalidi e i soggetti fragili anche per l’anno 2020 avranno la possibilità di anticipare la pensione di 3 anni e 7 mesi rispetto alla scadenza naturale senza pagarne i costi derivanti. L’Inps, infatti, con il messaggio 163 del 17/01/2020 conferma che la Legge di Bilancio prevede nuovi fondi: per il 2020 sono stati stanziati 108milioni di euro. Sostanzialmente viene slittata la scadenza della misura dal 31/12/2019 al 31/12/2020.
Ape social 2020 Inps: i requisiti
La domanda iniziale è una richiesta di verifica dei requisiti all’Inps. Una volta superata l’approvazione dell’istituto (nei termini di 30 giorni), sarà possibile procedere con la domanda telematica formale.
Possono beneficiare dell’APE sociale (così come riportato testualmente nella circolare 100 del 16/06/2017 dell’INPS) i residenti in Italia iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, alle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi nonché alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335 che, alla data di accesso al trattamento, siano in possesso dei seguenti requisiti:
a) abbiano compiuto almeno 63 anni di età;
b) si trovino in una delle seguenti condizioni: siano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604 ed abbiano concluso, da almeno tre mesi, di godere della prestazione per la disoccupazione loro spettante. In tutte le suddette ipotesi i soggetti richiedenti devono essere in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.
Per quanto riguarda gli operai agricoli: lo sfasamento temporale tra il periodo di disoccupazione ed il momento in cui viene corrisposta la relativa indennità, impone di computare il trimestre di cui all’articolo 2, comma 1 del D.P.C.M. a far data dal licenziamento o le dimissioni per giusta causa (verificati tramite le risultanze Unilav) se avvenuti nell’anno in cui è proposta la domanda di APE Sociale o, se avvenuti in precedenza, dalla fine dell’anno precedente a quello di presentazione della domanda.
REQUISITI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ E LORO FAMILIARI
assistano da almeno sei mesi il coniuge, l’unito civilmente, un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104 e siano in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni. In relazione alla stessa persona con handicap in situazione di gravità è possibile concedere l’APE sociale ad uno solo dei soggetti che l’assistono;
abbiano una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74%, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile e siano in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
siano lavoratori dipendenti che, al momento della decorrenza dell’APE sociale, risultino svolgere o aver svolto in Italia, da almeno sei anni, in via continuativa, una o più delle attività lavorative elencate nell’allegato A annesso al decreto e siano in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 36 anni;
Ape social 2020 Inps: la Legge di Bilancio
Successivamente al 2020, l’autorizzazione di spesa (di cui al comma 186 dell’articolo 1 della citata legge n. 232 del 2016) è incrementata di 218,7 milioni di euro per l’anno 2021, di 184,6 milioni di euro per l’anno 2022, di 124,4 milioni di euro per l’anno 2023, di 57,1 milioni di euro per l’anno 2024 e di 2,2 milioni di euro per l’anno 2025.
Ape social: cos’è?
L’Ape, l’anticipo pensionistico sociale, è una misura sperimentale che consente ai lavoratori con almeno 63 anni e 30 anni di contributi versati e in presenza di determinati requisiti, di poter accedere alla pensione anticipata Ape, senza doverne pagare i costi.
L’Ape social è riservata alle categorie fragili e prevede la possibilità di accedere alla pensione anticipata sempre 3 anni e 7 mesi prima ma senza sostenere i costi del prestito perché a carico dello Stato. Nel dettaglio, l’Ape social è una misura introdotta con la Legge di Bilancio 2017 e che consente a questi lavoratori di poter accedere alla pensione anticipata rispetto ai requisiti richiesti dalla Legge Fornero per la pensione di anzianità o vecchiaia.
Ape social: come funziona?
L’Ape agevolato – questo il nome tecnico della misura – è una indennità che permette alla succitata categoria di lavoratori, di andare in pensione prima senza doversi sobbarcare dei costi del prestito Ape erogato da banche e assicurazioni attraverso l’Inps (prassi obbligatoria per l’Ape volontaria). I costi del prestito in questo caso, sono a carico dello Stato, quindi significa che i soggetti interessati non dovranno restituire il prestito una volta conseguita la pensione, per i successivi 20 anni, con i relativi interessi.
L’Ape social viene corrisposta dall’Inps fino a quando il beneficiario della misura, non perfeziona i requisiti di età previsti per la pensione di vecchiaia.
In ogni caso, il riferimento per approfondire resta la circolare n. 100 del 16/06/2017.
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Gent.ma Sig.ra, ci scusiamo per il ritardo, ma purtroppo a seguito delle tantissime e-mail che ci stanno pervenendo non riusciamo a rispondere nell’immediato.
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