LA NOSTRA STORIA
Oltre 60 anni di battaglie per la conquista dei diritti delle persone con disabilità
ANMIC una lunga storia. L’Associazione Nazionale a tutela delle Persone con Disabilità è l’Ente morale che per legge (decreto del Presidente della Repubblica 23/12/78) ha il compito di tutelare e rappresentare in Italia i diritti dei cittadini invalidi civili.
Vigila dunque, sulle amministrazioni pubbliche per impegnarle ad attuare il rispetto degli obblighi di legge nei loro confronti.
Anmic una lunga storia. A chi si rivolge
ANMIC costituisce la maggiore organizzazione della categoria, sia per il rilevante numero di suoi iscritti, sia per la grande varietà delle tipologie di disabilità che li riguardano.
L’“invalido civile” è il soggetto affetto da una disabilità psico‑fisica (congenita o acquisita), purché non dipendente da cause di guerra, lavoro o servizio.
La tutela dei diritti
L’ANMIC è a disposizione di ogni persona con disabilità per aiutarla a risolvere problemi di assistenza, collocamento, pensione e accertamento di invalidità, integrazione scolastica, barriere architettoniche. Rivolgendoti alle nostre sedi potrai avere informazioni utili sui tuoi diritti e su come farli rispettare.
ANMIC in Italia
L’associazione opera su tutto il territorio nazionale attraverso le sue 104 sedi provinciali presenti in ogni città capoluogo. In totale 19 sedi regionali e oltre 350 delegazioni comunali.
Anmic una lunga storia
60 anni di impegno
Nel 2016 l’ANMIC ha compiuto 60 anni. Fondata il 28 marzo del 1956 a Taranto da Alvido Lambrilli, grazie alle battaglie sociali intraprese nel tempo (dalle storiche “Marce del dolore” per i diritti civili dei disabili negli anni ’60 alle successive manifestazioni di piazza), l’ANMIC ha aperto la strada nel nostro Paese al superamento dei pregiudizi culturali sull’handicap, al riconoscimento giuridico della categoria degli invalidi civili e alla rivendicazione di pari opportunità per questi cittadini.
Uno sprone per superare gli ostacoli
Nel corso della sua lunga storia associativa, l’ANMIC ha promosso e contribuito a far approvare tutta la legislazione italiana vigente attualmente nel settore dell’invalidità civile.
Dalle pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento per disabili gravi all’assistenza sociale, sanitaria e protesica; dal collocamento al lavoro all’inclusione scolastica, dal diritto alla mobilità e la conseguente lotta contro la barriere architettoniche alla normativa sull’amministrazione di sostegno. L’ANMIC ne difende, quindi, l’applicazione e ne promuove lo sviluppo: sia sul piano legislativo che su quello culturale e sociale.
Più in generale, tutela le pari opportunità e la qualità di vita dei cittadini con disabilità e delle loro famiglie, e promuove nel Paese il loro ruolo come risorsa per l’intera collettività.
Rappresenta pertanto un irrinunciabile interlocutore della società civile e delle stesse istituzioni in materia di disabilità.
La prima manifestazione nazionale – organizzata da L’ANMIC – si svolse il 28 e 29 dicembre 1957 a Taranto. Nel 1958 la sede nazionale dell’associazione su trasferita da Taranto a Roma.
Le nostre battaglie
Nel 1961 a Roma si svolse la Prima marcia del dolore con cui migliaia di invalidi convenuti a Roma e provenienti da tutta Italia, rivendicarono il diritto di uguaglianza e di riconoscimento della categoria.
Nel 1962 Il Parlamento approva la legge 1539: la prima conseguita dall’associazione e che riguarda il collocamento obbligatorio, l’addestramento professionale e che riconosce ufficialmente il diritto dell’Associazione di rappresentare gli invalidi civili nelle commissioni mediche e in quelle di collocamento.
Nel 1964 si svolge la Seconda marcia del dolore. Questa volta partecipazione degli invalidi civili è più numerosa. La richiesta è per una riforma della legge sul collocamento al lavoro e provvedimenti per l’assistenza economica, sanitaria e protesica.

1965: Anmic diventa ente di diritto pubblico
Nel 1965 il Parlamento con la legge 458 riconosce all’associazione la qualifica di Ente di diritto pubblico conferendo altresì la tutela giuridica della categoria.
Nel 1966 arriva l’ottenimento della legge 625 che disciplina l’erogazione delle provvidenze economiche e sanitarie in favore della categoria degli invalidi civili. È il primo atto concreto in materia assistenziale. Questo arriva alla vigilia della riforma più generale, in preparazione.
Nel 1968 si svolge la Terza marcia del dolore con uno storico sciopero della fame davanti al Parlamento durato 10 giorni. Qui l’associazione riesce a ottenere l’annuncio dell’approvazione della legge 482 sul collocamento obbligatorio delle categorie protette.

Nel 1971 il Parlamento – sollecitato da numerose manifestazioni dell’associazione – emana la legge 118. La legge disciplina le provvidenze sanitarie ed economiche in favore degli invalidi civili estensibili anche agli invalidi psichici in età evolutiva. La stessa prevede altresì l’abbattimento delle barriere architettoniche.
1980: l’anno dei riconoscimenti, pensione e indennità
Nel 1980 si ottiene l’approvazione di due leggi di grande rilievo storico: la legge n. 33 con il collegamento del reddito alla erogazione pensionistica e la legge 18 sulla indennità di accompagnamento ai gravi.
Nel 1995 si svolgono le manifestazioni contro l’art. 5 della legge finanziaria che prevedeva il collegamento del reddito all’erogazione dell’indennità di accompagnamento. L’articolo viene soppresso.
Nel 1997 nasce la FAND, Federazione tra le Associazioni nazionali dei disabili composta da ANMIC, ANMIL, ENS, UIC, UNMS. L’associazione ottiene dal Ministro del Tesoro la possibilità di accreditamento bancario delle pensioni di invalidità per faciliatrne la riscossione.

Nel 2007 il Governo Italiano ratifica la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Nel 2008 si raccolgono firme per attivare una proposta di legge di iniziativa popolare promossa dall’ANMIC che equipari le pensioni degli invalidi civili alle pensioni minime.
Nel 2016 si celebra, nella Sala della Regina di Montecitorio, il 60° anniversario della fondazione ANMIC, che vede conferita la medaglia del Presidente della Repubblica all’evento con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Presidenza della Camera e del Senato.