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IL FUTURO PER LA DISABILITÀ. ASCOLTO E PARTECIPAZIONE NELLE DECISIONI: NO ALLA DISCRIMINAZIONE SÌ ALLE PARI OPPORTUNITÀ

L’incontro a Palazzo Chigi tra il presidente Conte il presidente Pagano in occasione della Giornata internazionale della disabilità

Anmic incontra presidente Conte. Ascolto e partecipazione nelle decisioni future che riguardano il mondo della disabilità in Italia. Questo il concetto chiave della Giornata internazionale sulla disabilità, celebrata il 3 dicembre 2019 a Roma. A Palazzo Chigi l’incontro tra il presidente ANMIC e FAND, Nazaro Pagano, e il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.

“Siamo convinti – evidenzia il Presidente Nazionale ANMIC e FAND Nazaro Pagano – che cambiando il paradigma della cultura rispetto ai temi della disabilità si possano andare a percepire e ad esigere diritti che molte volte sono previsti nel nostro ordinamento ma che purtroppo, difficilmente vengono applicati. È questo il cambio di passo che dobbiamo attuare”.

Anmic incontra presidente Conte

Al centro dell’incontro, la Convenzione Onu sui diritti delle Persone con disabilità, ratificata con legge 18/2009, che prevede il coinvolgimento delle persone con disabilità nelle decisioni che li riguardano.

Le persone con disabilità, infatti, continuano a incontrare ostacoli nella partecipazione nella società e a subire violazioni dei loro diritti umani in ogni parte d’Italia e in diversi momenti della loro vita.

L’incontro del 3 dicembre è stata l’occasione per ribadire alcuni principi, già previsti nel secondo Programma d’azione biennale sulla disabilità.

Il programma è stato approvato con decreto del Presidente della Repubblica ad ottobre 2017.

Le richieste

1. L’istituzione di una Direzione generale che non resti un organismo privo di corpo e deleghe specifiche. La Presidenza del Consiglio dovrebbe garantire che le autorità pubbliche, prima di procedere all’assunzione di una data misura in ogni settore di intervento – dall’occupazione, all’istruzione, alle relazioni esterne – valutino l’eventuale effetto discriminatorio che essa possa determinare sulle Persone con disabilità.

“La persona con disabilità – ha proseguito Pagano – deve vivere le piene opportunità indipendentemente dalla disabilità. L’indipendenza delle persone con disabilità non deve essere intesa solo come momento di autonomia rispetto a un percorso di vita, ma proprio come indipendenza dalla disabilità”.

2. Rafforzare il ruolo e le competenze dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione di vita delle Persone con disabilità e del suo Comitato tecnico scientifico. Lo stesso fu istituito dalla legge 18/2009, e l’auspicio è che sia il luogo futuro di confronto e di discussione del Codice sulla disabilità.

3. L’organo consultivo permanente consulti in modo efficace e significativo le Persone con disabilità attraverso le loro organizzazioni, nella realizzazione di tutte le leggi, le politiche e i programmi. L’organo, con apposita delega alle due principali Federazioni Nazionali e con apposita attribuzione di risorse per il suo costante funzionamento, convocato dal Governo, esprima posizioni e contributi in modo trasversale a ogni area di intervento possa determinare effetti sulla condizione di vita delle Persone con disabilità e dei loro familiari.

“Siamo qui a collaborare con le istituzioni – ha evidenziato Pagano – proprio per dare pari opportunità alle persone con disabilità partendo dalla considerazione che la disabilità è una condizione e non una malattia”.

Nulla su di noi, senza di noi!”

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