venerdì, Settembre 22, 2023
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ANMIC – DECRETO RILANCIO: “LE NOSTRE PREOCCUPAZIONI SONO ANCHE LAVORO E PENSIONE DI INVALIDITÀ”

Pagano: “Bene i 90 milioni per la non autosufficienza, ma il decreto Rilancio lascia scontente molte persone con disabilità”

LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE È ARRIVATA.

L’ANMIC, dopo aver letto gli articoli del decreto Rilancio, esprime apprezzamento per alcune misure a sostegno delle persone disabili, ma ritiene complessivamente insoddisfacente il testo rispetto a questioni molto importanti per la categoria. “Indubbiamente – afferma Nazaro Pagano, presidente nazionale dell’ANMIC – c’è stato uno sforzo aumentando la dotazione del fondo per la non autosufficienza e portandolo a 90 milioni di euro, a cui se ne aggiungono 20 destinati ai progetti di vita indipendente. Sicuramente positiva anche la decisione di far cadere sul filo di lana il vincolo sulle disabilità gravissime. Purtroppo lascia l’amaro in bocca il mancato formale riconoscimento del ruolo dei caregiver familiari che noi e altre organizzazioni avevamo auspicato fossero recepite soprattutto per carico assistenziale che grava ancor più in questa fase di emergenza. Purtroppo il governo su questo tema è stato molto tiepido”.



DEBOLE L’IMPATTO SUI REDDITI

Il giudizio in chiaroscuro prosegue. “Abbiamo anche apprezzato – spiega Pagano – l’aumento dello stanziamento su “Dopo di noi”. Però ci auguriamo che poi ci si indirizzi decisamente verso gli intenti espressi nella norma per costruire quindi l’autonomia e il supporto alle persone quando la famiglia viene a mancare. Anche il contributo per i centri semi residenziali deve contribuire a una più rapida riapertura con requisiti di sicurezza ed è anche da sottolineare, anche se avevamo chiesto un deciso e più forte intervento, l’estensione dei permessi lavorativi per la legge 104 nei mesi di maggio e giugno. Molto debole invece, e quindi siamo profondamente delusi, l’impatto del reddito di emergenza sui nuclei con persone con disabilità. Purtroppo si manifesterà la stessa identica situazione del reddito di cittadinanza. Questo ha causato molta delusione nelle persone con disabilità, aumentata perché la richiesta di aumento delle pensioni di invalidità è stata rinviata ad un’altra occasione normativa”.

LAVORO: MANCA ANCORA LA CIRCOLARE

Le perplessità dell’ANMIC riguardano soprattutto il mondo del lavoro. “Siamo molto perplessi – afferma Pagano – sugli aspetti della flessibilità e della protezione, in particolare riguardo ai lavoratori con disabilità o con esiti di patologie oncologiche o ancor di più con problemi di immunodeficienza.

Abbiamo in tutti i modi chiesto di chiarire e rendere operativo l’articolo 26 del decreto Cura Italia, ma sono passati alcuni mesi e ancora oggi non c’è nessuna circolare che indichi a lavoratori e datori di lavoro come si richiede l’esenzione dal lavoro quando c’è una situazione personale ad alto rischio. Il Senato in sede di conversione ha peggiorato la disposizione originaria ignorando tante tante richieste che sono arrivate dal mondo associativo.

A ciò si somma il mancato recepimento di altri obiettivi, come ad esempio le indennità ai lavoratori autonomi dell’agricoltura, dello spettacolo e di altri settori che siano anche persone con disabilità. Inoltre ci preoccupa molto sul fronte del lavoro anche l’articolo sulla sorveglianza sanitaria è condivisibile e apprezzabile che venga avviata sui luoghi di lavoro una sorveglianza straordinaria, ma gli effetti sulle persone con disabilità sono incerti.

Delineare un’inidoneità temporanea senza strumenti di integrazione del reddito significa rendere assai probabile che i lavoratori, anche quelli prossimi alla pensione, trascorreranno dei mesi lontani dal posto di lavoro senza retribuzione. È uno scenario che non possiamo accettare. Proseguiremo l’impegno civile e le battaglie sindacali insieme con le altre associazioni aderenti alla Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) e con la Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)”.