ALUNNI CON DISABILITÀ, PRESENTATA A ROMA LA PROPOSTA PER UN DISEGNO DI LEGGE PER L’INTERNALIZZAZIONE NELL’ORGANICO DEL MIUR DEGLI ASSISTENTI ALL’AUTONOMIA E COMUNICAZIONE
Nazaro Pagano, presidente di FAND e ANMIC: “Si tratta di figure determinanti per garantire il diritto allo studio, all’istruzione, all’educazione, alla relazione, alla socialità e all’inclusione degli alunni con disabilità. Basta con la gestione degli enti locali, l’affidamento alle cooperative e gli stipendi da fame ai lavoratori. Il provvedimento si articola in tre parti: armonizzazione delle norme, procedure di selezione e copertura finanziaria”
54 MILA PROFESSIONISTI ALTAMENTE QUALIFICATI, CHE INTERAGISCONO CONTINUAMENTE CON GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO, DETERMINANTI PER GARANTIRE IL DIRITTO ALLO STUDIO E ALL’INCLUSIONE SCOLASTICA
La FAND e la FIRST hanno presentato la proposta per un disegno di legge riguardante l’internalizzazione nell’organico del Miur degli assistenti all’autonomia e comunicazione, fondamentali per gli alunni con disabilità grave e gravissima, ai sensi dell’art. 13 comma 3 delle legge 104 del 1992. Il numero oggi stimato è di circa 54 mila unità (dati ISTAT). Queste figure professionali svolgono una funzione determinante per garantire il diritto allo studio, all’istruzione, all’educazione, alla relazione, alla socialità e all’inclusione degli alunni con disabilità.
“Senza di loro – afferma il presidente nazionale di FAND e ANMIC, il professor Nazaro Pagano – si può dire che il processo di inclusione dell’alunno con disabilità di fatto non esista nella sua interezza. Si tratta, infatti, di personale altamente qualificato con titoli professionali spesso elevati (lauree triennali in Scienze dell’educazione, Pedagogia, Psicologia, Professioni sanitarie) che interagiscono continuamente con gli insegnanti di sostegno.
Non c’è una disciplina giuridica uniforme nel territorio nazionale tale da garantire sempre e costantemente la loro presenza accanto agli alunni, diversamente da quello che è accaduto per docenti di sostegno e, successivamente, anche per gli ATA”.
LA RETRIBUZIONE DELL’ASSISTENTE È MISERA, AI LIMITI DEL REDDITO DI POVERTÀ, SPESSO NON COMMISURATA AI LIVELLI RETRIBUTIVI DEL CONTRATTO DI SETTORE
A gestire il servizio sono gli enti locali, sovente attraverso le cooperative, con modalità del rapporto di lavoro e delle retribuzioni non uniformi (“ogni ente prevede il pagamento in favore del soggetto gestore del servizio di una quota oraria del costo della prestazione che però è diversa per ogni territorio”, né soddisfacenti per il lavoratore (“il corrispettivo è trattenuto in parte consistente dal gestore per l’organizzazione e/o intermediazione della prestazione degli assistenti”).
La retribuzione dell’assistente è misera – sottolineano la FAND e la FIRST ai limiti del reddito di povertà, spesso non commisurata ai livelli retributivi del contratto di settore, sovente a cottimo, in quanto l’assistente spesso non viene pagato in assenza dell’alunno per malattia, durante le vacanze natalizie o pasquali, in caso di scioperi dei docenti e nell’ipotesi di ritardo dell’inizio del servizio
“Il tutto a fronte di una prestazione fornita da personale iper qualificato, fondamentale e insostituibile per il processo di inclusione degli alunni con disabilità”.
RIPERCUSSIONI PESANTISSIME SULLA INCLUSIONE SCOLASTICA. NON È PIÙ SOSTENIBILE PER GLI ALUNNI, LE FAMIGLIE, GLI STESSI OPERATORI
Il quadro attuale è disastroso, grave, indecoroso. Ha ripercussioni pesantissime sulla inclusione scolastica. Non è più sostenibile per gli alunni, le famiglie, gli stessi operatori. “Laddove l’assistente non arriva o arriva molto in ritardo rispetto all’inizio dell’anno scolastico – approfondiscono le due federazioni FAND e FIRST – il corpo docente si trova in grandissima difficoltà, se non impossibilitato a gestire il processo di inclusione di alunni che presentano bisogni speciali che necessitano del supporto di tali figure specializzate.
Per fare un esempio, pensiamo alla vita scolastica di un bambino sordo senza in classe l’operatore della LIS, oppure senza un assistente esperto nella CAA (comunicazione aumentativa alternativa) o nelle tecniche cognitivo-comportamentali in grado di supportare quegli alunni con disabilità neuro-cognitiva.
Gli effetti sono devastanti: famiglie che vengono chiamate dalle scuole a qualsiasi orario per assistere i loro figli, costrette a ricorrere al tribunale per rivendicare il diritto dei loro figli all’assistente, bambini che subiscono un oggettivo pregiudizio e una manifesta discriminazione. Le famiglie sono costrette a scendere in piazza ogni anno e ogni giorno della loro vita per rivendicare il diritto dei loro figli”.
La situazione di emergenza causata dall’epidemia da Coronovirus, che ha imposto la chiusura delle scuole all’inizio del mese di marzo, ha reso ancora più evidente l’insostituibilità degli assistenti. La stessa ministra Lucia Azzolina ha riconosciuto la rilevanza degli assistenti nel contesto scuola e nel processo di inclusione degli alunni con disabilità. Ecco perché la FAND e la FIRST hanno ritenuto di preparare un provvedimento.
“La struttura del disegno di legge si articola in tre parti: nella prima si prevede un’armonizzazione delle norme che ad oggi attribuiscono la competenza agli Enti territoriali, in primis la legge 104 del 1992 e il dlgs 66 del 2017, prevedendo l’assunzione da parte del MIUR; l seconda è inerente alle procedure di selezione per concorso del personale, l’ultima parte concerne la copertura finanziaria necessaria”.